DOPO L'EPURAZIONE DI 20 ATLETI
Rugby Roma nella bufera restano solo 11 giocatori Salvezza a rischio
Da allora, invece che un ciclo vincente, per la Rugby Roma si è aperta la crisi. Cambi di società, nuovi uomini al comando che invece della ricostruzione voluta dopo la sfortunata gestione Gargiullo dello scorso anno, hanno riproposto antichi problemi economici e proteste dei giocatori. Una crisi forse più pesante di quella passata, dove comunque i giocatori nonostante i numerosi problemi riuscirono ad agguantare la salvezza finendo addirittura sopra L'Aquila. L'anno passato c'era almeno la ragionevolezza di tentare di ricucire lo strappo, quest'anno invece società e giocatori sembrano distanti anni luce. E ora mediare è davvero difficile, dopo che a venti avvisi di mancato pagamento e di mancata prestazione, partiti dal gruppo storico dei bianconeri sono seguite repliche altrettanto decise da parte della nuova società con la risposta di interruzione immediata del rapporto tra gli «aventiniani» e dirigenti. In mezzo a tutto ciò, c'è il Super 10 alle porte, dopo Scozia-Italia di questo sabato, si riprenderà infatti con la trasferta di Parma, e quel giorno la Rugby Roma potrebbe contare su 11 giocatori soltanto, rimasti al servizio del coach Bona: Bencetti, Coetzee, De Luca, Faiva'ai, Gaudiello, Hemingway, Kingi, Mannato, Nobili e Russo ai quali si aggiungerebbe probabilmente qualche ragazzo della giovanile, per tentare di difendere la posizione in classifica che ora vuol dire salvezza, ma che più in là potrebbe significare retrocessione vista l'impossibilità di fare punti nelle restanti sette partite di campionato. Il gruppo storico è compatto nella sua protesta, alimentata oltre che dagli stipendi non corrisposti da dicembre anche dalla proposta della società di applicare tagli sugli arretrati ai giocatori. Da qui il tentativo dei giocatori di ricucire con il consenso ai tagli purché in percentuale uguali per tutti, mentre il club sarebbe interessato a trattare solo con incontri individuali. «Il rugby è sport di squadra, puntualizza l'avvocato Di Salvatore, presidente dell'Associazione Italiana Giocatori, a difesa dei diritti dei giocatori, si ragiona in gruppo, ma adesso non ci resta che la richiesta di arbitrato. Così, dopo 73 anni di storia e cinque scudetti, la prima squadra di rugby della capitale rischia il collasso, persa in una crisi dalla quale almeno per il momento non si vede la fine del tunnel.