Lazio, il futuro è nelle mani di una cordata
In ballo c'è un aumento di capitale da 110 milioni di euro, da materializzare probabilmente in due fasi: una immediata, per un importo pari a circa 50 milioni, l'altra più avanti, comunque entro il 30 settembre con l'ingresso d'una cordata, d'un gruppo forte, capace di assicurare il domani del club biancoceleste. Il piano è stato già tratteggiato: ora rimane da sciogliere il nodo relativo all'accordo con la Cirio (si lavora sul sovrapprezzo delle azioni, trattativa a oltranza con gli uomini legati al destino del colosso agroalimentare in attesa del collocamento) e poi c'è da definire l'intesa con i giocatori per la conversione degli stipendi in azioni. Subito dopo scatterà la fase finale dell'operazione: trovare un acquirente. Capitalia conta di chiudere, entro fine settimana, la querelle con la Cirio, poi di trovare una banca capofila per il collocamento delle azioni sul mercato (Mediocredito non ha ancora accettato, l'incarico potrebbe essere affidato anche a un istituto di credito estero). Il compito successivo, il più oneroso, è quello di coinvolgere nel progetto un gruppo forte. L'ipotesi della cordata rimane la più percorribile, almeno al momento. Le azioni di Gnutti appaiono in calo e allora c'è invece da perseguire la pista-Colaninno, con Ligresti partner di lusso. Nel discorso potrebbe rientrare anche Calleri, che ha già manifestato la volontà di riprendersi la Lazio, ma solo nelle vesti di manager, con un investimento pari a circa 20 milioni di euro. Per salvare il club ne servono molti di più: le carte estreme ma complesse si chiamano Tanzi e Bertarelli. Merloni, idea sponsor Intanto Vittorio Merloni, proprietario della Merloni elettrodomestici ha smentito il suo ipotetico coinvolgimento nel discorso-Lazio. «Non ho disponibilità per un impegno così importante, come quello di entrare nel capitale di una squadra di calcio e preferisco non assumere responsabilità senza potervi dedicare il tempo necessario». A proposito del credito di 32 milioni di euro concesso dalla Faber Factor, società finanziaria del suo gruppo, Merloni ha precisato che «si tratta di un anticipo per i diritti televisivi di Stream relativi al campionato 2003/04» «Seguo con passione la Lazio perché è una squadra che sta giocando molto bene e anche perché Mancini è un marchigiano vicino di casa». Merloni ha in realtà strizzato l'occhio al piano biancoceleste: non è escluso che possa entrare nel discorso come sponsor, con il marchio Indesit (il contratto con la Siemens scadrà infatti a giugno). Intanto Fiore, dal ritiro azzurro, ha sottolineato i suoi timori. «Vivo questa situazione con un po' di preoccupazione: ne va del bene della Lazio che è la cosa più importante. Non so cosa stia accadendo intorno al club, non conosco la posizione di Cragnotti. In questo momento Mancini rappresenta il nostro punto di riferimento». Entro fine settimana arriveranno, infine, gli stipendi di ottobre e novembre.