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«Italia, ci vuole tanto entusiasmo»

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Un modo articolato per dire: non traditemi, e ci giochiamo l'Europeo. La settimana più lunga della sua «rivincita» sulla traballante panchina Nazionale che non può prescindere dalla vittoria di sabato prossimo a Palermo contro la Finlandia, inizia nel raduno di Coverciano con una serie di precisazioni su chi, tra malati diplomatiche od oscuri rifiuti, avrebbe declinato la convocazione per manifesta 'opposizionè al tecnico. «Non facciamo polemica inutile - ha contrattacco il Trap con il solito piglio -. Con Inzaghi sono stato chiarissimo. Ha un guaio muscolare, gli servivano due-tre giorni per rendersi disponibile ma non potevo dargli garanzie di utilizzo in partita. Gli ho detto: 'Pippo non è questa l'occasione per recuperare, sarà per un'altra voltà. Stessa cosa ho riferito a Gattuso». Fermato da un mal di schiena e dalla mancanza di garanzie che il ct non intende offrire a nessuno. Il ct ha voluto parlare chiaro con tutti dunque per non dovere poi trovarsi davanti una serie di musi lunghi difficili da sopportare e gestire. In fondo di problemi ne ha già tanti. Le perplessità che circondano la squadra azzurra, ieri impegnato in un primo blando allenamento concluso con una partitella in famiglia, sono più che giustificate: nelle ultime dodici partite la nazionale ha rimediato cinque sconfitte, quattro pareggi e solo tre successi. Anche il saldo dei gol è preoccupante (12 gol fatti, altrettanti subiti) a dimostrazione di come sia da registrare la difesa, considerata - fino alla vigilia del Mondiale - il punto più sicuro e affidabile dell'Italia. La sensazione è che il gruppo non lo assecondi più come prima, lo testimoniano gli innumerovioli tentativi di fuga dalle convocazioni che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Per questo, respirando un'aria non proprio purissima, ha intimato con quei tre conmandenti fedeltà alla maglia. La sfida vale quanto un'Italia-Corea. Perchè in caso di pareggio contro i finlandesi, non solo si è fuori dall'Europeo, ma anche la sua panchina non avrà futuro chiudendo definitivamente l'avventura al 28/mo gettone. Intorno ci sono già i sostituti, c'è chi aspetta in silenzio (Vialli), chi spera di avere tempo almeno fino al termine della stagione (Lippi) per fare il grande salto. Trap scorza dura, gira le spalle alle polemiche e guarda dritto a Palermo. E stringendo la mandibola annuncia: «Non è vero che i giocatori non vanno d'accordo». Tutti con lui. Una volta ancora. Poi, Finlandia battuta (è già capitato sette volte su nove), si vedrà.

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