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Le colpe del tecnico e l'Era del barese

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Nell'occasione, Capello ha schierato una squadra dalla vocazione offensiva, con Totti e Cassano trequartisti e Delvecchio unica punta, che svariava su tutto il fronte dell'attacco. Una soluzione nuova, brillante, che non può non avere acuito il rimpianto sulle scelte adottate dal tecnico nel corso di un campionato da dimenticare. Al di là della persecuzione arbitrale patita nella parte iniziale della stagione e dei molti infortuni che hanno spesso privato la Roma dei suoi giocatori migliori, proprio alla vigilia della gara con il Piacenza Capello ha ammesso di essere pure lui responsabile dell'annata negativa, senza però addentrarsi in particolari. Le sue colpe sono state evidenziate dall'ultima Roma messa in campo, più logica e votata alla ricerca del gioco. Troppe volte il tecnico si è invece affidato esclusivamente alle invenzioni dei suoi fuoriclasse, snaturandone spesso il ruolo. Se ha capito, il domani, pure quello immediato, sarà più consono ad un organico che non varrà lo scudetto, ma nemmeno la mesta posizione in classifica che occupa. L'ora di Cassano Persino il presidente Sensi si era chiesto, fino a non molto tempo fa, se i 60 miliardi di lire spesi per assicurarsi Cassano fossero stati un saggio investimento. A Trigoria si era addirittura ventilata l'eventualità di una sua cessione se fosse stato trovato un degno amatore (leggi, soldi congrui o scambi interessanti). Impegnato con maggiore continuità, in breve il folletto barese, è tornato, però, ad essere tale, deliziando la platea: assist, gol, tocchi di prima, deibling funambolici, senza le lunghe pause che tanto facevano innervosire Capello. C'è stato il rischio concreto che un simile talento fosse bruciato verde ed anche in questo caso non si può sottacere l'errore dell'allenatore, che impiegava Cassano con il contagocce. Complice — è vero — lo stesso giocatore, spesso insofferente alla disciplina e un po' bullesco in taluni suoi atteggiamenti. Adesso, sembra tutto superato, ricordando che la definitiva maturazione di Cassano, anche come uomo, scaturirà soprattutto dal campo. Uffa la nazionale Si avvicina stancamente, e non è una novità, l'appuntamento con la Nazionale, pur se la partita di sabato contro la Finlandia rappresenta un passo determinante per la qualificazione ai prossimi Europei. Si diceva che il progressivo disinteresse nei confronti degli Azzurri fosse dovuto al grigiore di Zoff, quando questi ne era il commissario tecnico. Ma la situazione non è cambiata neppure con l'avvento del frizzante Trapattoni. La verità è che la Nazionale, al giorno d'oggi, accende gli entusiasmi solo nella fase finale del Mondiale e, in misura minore, in quella degli Europei. Il fenomeno non è esclusivamente italiano e impone alla Fifa un'urgente revisione dei calendari delle rappresentative nazionali, con una concentrazione degli impegni in un periodo dell'anno soltanto dedicato alle gare di qualificazione.

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