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Nessun diritto di veto sulle riforme

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Piuttosto la Figc sottolinea due punti: nessuno ha il diritto di veto in consiglio federale sulla riforma di cui si discuterà il 2 aprile, e in via Allegri si è ancora in attesa di una proposta ufficiale da parte della Lega su come cambiare il format dei tornei. Così, mentre la Federcalcio attende di ricevere la diffida della Lega a varare la riforma - per le eventuali contromisure -, l'appuntamento fissato da Carraro ieri mattina con i suoi vice Abete e Mazzini, presente anche Ghirelli, diventa l'occasione per ribadire la linea già segnata: l'unica proposta sul tavolo è quella della commissione Abete, voluta da tutti il 17 luglio scorso e in cui la Lega era rappresentata da Giraudo e Sensi, e se le condizioni non cambiano il 2 aprile si discuterà su questa base. Franco Carraro ha scelto dunque di superare per via diplomatica l'impasse determinata dalle pesanti accuse, arrivate tra il fine settimana e ieri, dall'assemblea di Lega e da Matarrese. In Figc c'è rammarico per la mancanza di proposte della Lega, che finora si è affidata solo a minacce o documenti legali, nonostante il parere della corte federale. «Oramai è la gestione degli avvocati», il giudizio filtrato dalla riunione. Carraro, forte del 90 per cento di voti per il suo mandato fino al 2004, non considera un problema la richiesta di dimissioni; ribadisce che nessuna componente ha il diritto di veto in consiglio; ricorda che la commissione Abete ha lavorato su mandato di tutti, con il contributo di tutti, e che la bozza di riforma è sui tre anni e riguarda a ricasco anche la C ed i dilettanti. Fermissimo sul principio che le regole sportive non si toccano, ovvero il blocco del retrocessioni non passerà mai, Carraro ora attende di capire se da Milano sono possibili altri sviluppi. È rimasto sorpreso, il presidente federale, nel vedere a Roma nell'ultimo consiglio federale un Galliani chiuso alla proposta Figc ma disponibile al dialogo, e un Galliani armato di codice civile a Milano. Ora in via Allegri si attende di ricevere la diffida legale annunciata dalla Lega venerdì scorso contro qualsiasi decisione del consiglio. Carraro è già forte del parere della corte federale, che conferisce alla Figc il potere di decidere sulle riforme anche a maggioranza. Probabile che l'atto annunciato da via Rosellini arrivi a ridosso del 2 aprile, la Figc si prepara ad adeguate contromosse legali ritenendo in sostanza non legittima quella diffida, soprattutto se personale e non al consiglio.

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