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Capitalia ci riprova con Gnutti

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Tra otto giorni scatterà la ricapitalizzazione, dopo il contestuale abbattimento di capitale (che scenderà a 2,6 milioni di euro). L'assemblea straordinaria deliberà un aumento pari a 110 milioni di euro: Capitalia e Mediocredito sono pronte a sottoscrivere una quota vicina ai 20 milioni. Gli azionisti avranno 60 giorni di tempo per esercitare il diritto d'opzione: anche la Cirio potrebbe in chiave chiaramente potenziale tornare in corsa. Il colosso agroalimentare ha ceduto ai blocchi di Piazza Affari l'8%. Dietro l'operazione, nonostante le voci d'un ingresso dell'immobiliarista Corsini, potrebbe nascondersi una banca inglese, ultimamente in trattativa con Cragnotti. Il finanziere ha rastrellato dall'operazione circa 6,2 milioni. Capitalia sta in realtà continuando a sondare le piste che portano a Gnutti, patron dell'Hopa, e Colaninno: i due facoltosi imprenditori stanno analizzando i conti della Lazio per cercare di far luce sulla reale situazione debitoria biancoceleste. Baraldi ha il compito di portare avanti la missione, anche attraverso una politica di dismissione, che potrebbe privare la società dei suoi gioielli più ricercati (Stam e Stankovic su tutti). Si attende, in settimana, un atto ufficiale di Calleri. L'ex presidente biancoceleste ha trovato due soci ma non è ancora uscito allo scoperto: sul piatto della bilancia ci sono circa 75 milioni. Mercoledì, invece, ci sarà un nuovo incontro con i procuratori dei giocatori per portare avanti il discorso relativo alla conversione degli stipendi in azioni. Il fronte non è ancora compatto, nonostante i primi segnali raccolti siano positivi. In settimana saranno corrisposte ai giocatori due mensilità: ottobre e novembre, grazie al residuo credito Stream. Poi partirà la trattativa a oltranza per cercare di trovare il compromesso a metà strada sugli altri arretrati. Fab. Mar.

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