Il tecnico: «Buona gara ma in Turchia ora sarà dura»
Creiamo sempre molte occasioni da gol, ma non riusciamo a concretizzare la grossa mole di gioco che sviluppiamo in mezzo al campo. Contro il Besiktas abbiamo disputato una buona gara. Nel primo tempo i due attaccanti giocavano troppo larghi: Chiesa e Lopez facevano tanto movimento ma in mezzo all'area di rigore avversaria ci mancavano punti di riferimento. Sono contento per la squadra che meritava un successo e per Simone Inzaghi che è tornato in campo prima del previsto. Abbiamo comunque fatto un passo in avanti rispetto alle ultime prestazioni: la squadra è tornata al successo dopo molto tempo. Avevamo bisogno di vincere per trovare un po' di morale e ci siamo riusciti». Mancini è soddisfatto solo per metà: la sua squadra - come di consueto - ha giocato bene, ma la qualificazione è ancora un discorso aperto. «Non pretendevamo di portare a casa la qualificazione in una sola partita: in Europa le partite durano sempre cento ottanta minuti. A Istanbul sarà dura, ma la Lazio non è abituata a fare calcoli, andremo in Turchia per vincere, come abbiamo sempre fatto. Il clima infuocato? In campo saremo undici contro undici, e ci giocheremo la partita come sempre. Il Besiktas è una buona squadra, erano venuti a Roma per cercare di non prendere gol. Tridente rischioso? Non credo, mi serviva un punto di riferimento in mezzo all'area avversaria ed ho pensato ad inserire Inzaghi. Loro attaccavano con una sola punta, non ho snaturato la squadra ma ho cercato di dare magggiore incisività alle nostre giocate offensive. Contro i turchi siamo stati molto attenti nelle retrovie, ma abbiamo sbagliato troppo in avanti. Non si possono sbagliare tutti questi gol, ma prima o poi riusciremo a fare una goleada anche noi: dobbiamo avere maggiore attenzione». La faccia di Simone Inzaghi è quella di un uomo felice: il bomber laziale ha segnato il suo sedicesimo gol nelle coppe europee, consolidando il suo record quale miglior bomber laziale di tuttii tempi nelle competizioni internazionali. «Uno a zero è un buon risultato ma non ci mette a riparo dai rischi della sfida di ritorno ad Istanbul. Sono contento per il mio gol, che arriva dopo un periodo sfortunato. Nella mia esultanza c'era tanta rabbia, è sempre difficile restare fuori forzatamente. Dopo il gol ho indicato il polso per indicare l'ora ai fisioterapisti: mi avevano predetto il gol entro dieci minuti dal mio ingresso in campo, ne erano passati soltanto sette. Devo ringraziare il professor Campi che mi ha consentito un recupero velocissimo, ed è per questo che quando ho segnato sono corso ad abbracciarlo. Il record di gol nelle coppe mi rende orgoglioso ed allo stesso tempo rammaricato: se fossi stato in campo con il Wisla, avrei potuto incrementare il mio bottino».