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Visto che è meglio tacere sugli affanni milanisti in campionato, i sacerdoti di Controcampo propongono ...

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L'attore romanista non ha dubbi: purtroppo vincerà lo scudetto ancora la Juve; e gli appassionati rossonerazzurri verranno pure sfrattati prima o poi dalla Champions League, senza attenuanti. Ne deriva lo smarrimento di Carlo Cudicini, esule capitato dentro una trasmissione anomala, mentre l'artista Beccalossi suda freddo quando arrivano (a raffica) altre sentenze. Come ritenere Rivaldo la brutta copia del nuovo Cassano. Come definire bulimìa, causa assimilazione esagerata di stelle incompatibili, il male che attanaglia Ancelotti sul versante italiano. Come giudicare Moratti rovinoso per l'Inter, soprattutto dopo l'incauto acquisto del monumento al goleador ignoto. E, qui, Mattioli sfida lo sdegno, salvo uscire beato di metafora: «Nessuno, tranne il vostro petroliere, si sarebbe accollato l'ingaggio stramiliardario di questo Batistuta. Un fantasma! Una bidonata, cui poteva abboccare solo il più rinascimentale dei presidenti. Credo che Sensi abbia brindato a champagne, ringraziando chi colleziona fregature. Gabriel guasta ogni volta gli equilibri cuperiani!». Povero Sandro Piccinini: rischia la scomunica raddoppiata, quasi non bastasse il gradimento popolare recuperato dal salotto-Caputi dove Beppe Baresi, Damascelli e Vecchioni proteggono indisturbati l'efficienza meneghina. Vuoi mettere la compostezza dell'oppositore Maida rispetto all'impeto d'un cabarettista che ti canzona fuori casa? E quale sollievo spremi da Elisabetta Canalis, dentro un programma che pare sfacciatamente rugantino? Sfessato Mughini (colpa dei contenuti terra terra?) e impalpabile Franco Ordine, freme giusto Beccalossi nell'urgenza di salvare in corner lo spettrale Batigol: «L'invidia acceca, la volpe giudica acerba l'uva imprendibile. No, non ci vendettero il Colosseo, ma un campione che proprio sabato a Bologna ricevette i complimenti dal nostro mecenate. Ha memorizzato Mattioli gli elogi specifici sull'emittente TeleLombardia? Massimo Moratti si dichiara soddisfatto del rendimento di Gabriel». TeleLombardia? Mattioli sghignazza, precisando di preferire la capitolina «Gol di notte» e Michele Plastino, che lanciò in orbita proprio Piccinini. Così la sopraggiunta gratitudine opprime i fans all'ascolto di Vieri e Pippo Inzaghi, costretti addirittura a preoccuparsi dell'orecchino smarrito da Cassano durante il derby. Aiuto, l'ultimo Pasquino televisivo procede inarrestabile: «Mi unisco agli appelli per restituire al possessore il gioiello tempestato di brillanti. Costa una cifra e le esplorazioni lungo il prato dell'Olimpico non risulteranno vane. Intanto lo stravagante barese è diventato, grazie all'avvocato Antonio Conte, l'idolo dei tifosi vessati dalle iniquità arbitrali. Resta lui, non Capello, il fenomeno che aggiusterà l'annata giallorossa». Osservazioni rispettabili, anzi profetiche dopo quanto accaduto nel sacrario di Highbury. E alla prodezza del rinsavito Peter Pan, l'ottava stagionale, bisognerà tornare qualora i giallorossi (privi di Totti e Samuel) completassero il miracolo d'evitare lo sfratto europeo. Prodigio reso possibile, come la stracittadina appena riequilibrata, dal legale che intenerì la Caf, catapultando l'assistito verso due pareggi magici. Vi meravigliereste allora se il Perry Mason sparisse da Trigoria? Forse l'accoppiata Galliani-Moratti ci sta già provando.

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