Mancini frena Baraldi «Il club prima trovi un acquirente»
La Lazio che sfida il Besiktas per l'andata dei quarti di finale di Coppa Uefa (stasera ore 21, diretta Raidue) vive proiettata nel futuro. Il tecnico chiude le porte alla discussione a oltranza: di contratto se ne parlerà solo più avanti, magari con un assetto azionario definito. Insomma l'ex genio blucerchiato prende tempo e aspetta di conoscere il futuro della società. «Credo che in questo momento non si possano dare certezze. La cosa più importante è che la Lazio trovi un acquirente: poi per l'organico e per il resto non c'è fretta, anche perché la squadra ha un'ottima rosa e ha bisogno di poter inserire solo degli ottimi giovani. Baraldi e Pessi stanno lavorando da tempo per poter mettere le cose a posto dal punto di vista societario, e credo stiano facendo un gran bel lavoro». Il messaggio del Mancio arriva forte e chiaro: insomma non si parla di Inter ma neanche di quel contratto a vita prospettato dal diggì Baraldi. Conta solo il presente, e il carnet degli appuntamenti dice Coppa Uefa. All'Olimpico arriva il Besiktas. Dopo l'infinita querelle polacca, Mancini chiede alla Lazio di non ripetere gli errori commessi contro il Wisla. In palio c'è un traguardo parziale chiamato Coppa Uefa. Le parole del tecnico L'avversario turco ha un nocchiero d'eccezione, noto ai palcoscenici italiani, quel Mircea Lucescu che non ammette distrazioni e promette battaglia. Mancini però va oltre. «Spero di chiudere il discorso già all'andata. Sarà una partita di quarti di finale e dunque difficile, a prescindere dalla consistenza dell'avversario. È ovvio che io speri di chiudere il discorso all'andata, anche perché potremmo andare in Turchia più tranquilli. Oltretutto il Besiktas è una formazione dura da affrontare, basta il nome Lucescu. Insomma, a conti fatti non bisogna sottovalutarli: il calcio turco è migliorato tantissimo, la loro nazionale è arrivata in semifinale alla Coppa del Mondo». Ma sul terreno dell'Olimpico per tutta la stagione la Lazio ha sofferto a chiudere i risultati, anche al di là di prestazioni meritevoli di vittoria. «Ora il terreno di gioco è in ottime condizioni - dice Mancini, che nelle settimane scorse aveva lanciato la provocatoria proposta di giocare al Flaminio - e credo che se riusciremo a vincere due partite consecutive all'Olimpico, ci toglieremo anche questa specie di sindrome: è più una difficoltà psicologica che altro». Problema gol I turchi non potranno avere tra le proprie fila il giocatore forse più rappresentativo, quell'Antonio Carlos Zago al quale un rinnovato derby avrebbe dato sicuramente motivazioni supplementari. «Il Besiktas sa come metterci in difficoltà, ma allo stesso tempo credo nella mia squadra e nella voglia di andare avanti nella competizione. Il nostro problema attuale non è quello di non creare tante occasioni: facciamo solo un po' fatica a segnare, ma prima o poi cambierà anche questa tendenza». Nel mirino c'è sicuramente Claudio Lopez, che ha realizzato l'ultima rete su rigore, contro il Milan a San Siro. «L'argentino è un po' in difficoltà, ma io aspetto i suoi goal. Chiesa? Spero che confermi quanto ha fatto vedere di buono finora». L'inversione di campo non turba il tecnico. «Quando si arriva così avanti queste cose non c'entrano nulla e non cambiano di molto il discorso, soprattutto per noi che giochiamo bene in trasferta». L'assalto al Besiktas è già partito, ma il campionato è sempre nel mirino. «Mancano ancora 10 partite, può succedere di tutto». La Lazio non molla.