dall'inviato TIZIANO CARMELLINI LONDRA — In dieci per settantacinque minuti, ...
E' tutto vero ed è successo ad Highbury, davanti ai trentottomila ammutoliti supporters biancorossi che adesso dovranno soffrire assieme a quelli poco più in là della Roma e andare a vincere a Valencia per conquistarsi la loro fetta di Champions. Alla squadra di Capello per andare avanti serve invece una vittoria contro l'Ajax all'Olimpico e le basta che l'Arsenal non perda contro il Valencia: insomma, si può fare. Il problema è che Capello non avrà Totti, squalificato dopo l'espulsione di iera sera che ha lasciato la Roma in dieci e Samuel: due pezzi pesanti. Ma a questa Roma con un Emerson così, un Cassano in vena di magie e senza un arbitro così egocentrico (un giallo a Totti sarebbe stato più che sufficiente), si può chiedere di tutto. Adesso, sognare i quarti di finale si può. Subito Arsenal La Roma che s'affaccia sul prato verde del mitico Highbury è quella pronosticata alla vigilia: Cassano c'è. La sorpresa, semmai, è l'assenza di Delvecchio che finisce in tribuna a causa di una contrattura muscolare. Anche dall'altra parte ci sono tutti, tranne Cole: Henry ha recuperato o forse non ha mai avuto nulla. La squadra di Capello non sembra per nulla intimorita dai gunners inglesi che all'Highbury sono davvero una brutta bestia da incontrare. Totti e compagni partono a testa bassa, ma a far paura sono i padroni di casa che alla prima discesa in avanti seminano il panico. L'Arsenal ha una matrice di gioco impressionante: palla sempre di prima, martellate sulle due corsie esterne e poi dritti per dritti verso la porta giallorossa. Panucci parte con il freno a mano tirato e proprio da una sua distrazione nasce l'azione che porta al gol del vantaggio inglese. L'azzurro perde un brutto pallone poco fuori la sua area e Tommasi è costretto a mettere in angolo. Sulla bandierina va Wiltord, Aldair fa quello che può per contrastare quel vatusso di Vieira che è alto una spanna di più e ha anche qualche primavera di meno. Secca la botta a rete di testa del francese che lascia sul posto Pelizzoli e ammutolisce i duemila romanisti arrivati fin quassù. Delirio Totti L'Arsenal cresce e la Roma accusa la botta. La squadra di Capello cede alla debolezza dell'arbitro Meier, ottimo fin qui e del suo capitano, che abbocca alle provocazioni dell'ostico Keown. La rissa, o presunta tale, si sviluppa con il passare dei minuti. Il difensore inglese stuzzica più volte il capitano giallorosso che risponde alle provocazioni e quando al 22', salta per arrivare su un assist di Emerson, smanaccia alla volta dell'inglese che si butta in terra con le mani al volto. Meier abbocca e non ha dubbi: è rosso, espulsione diretta per un Totti incredulo che lascia la Roma in dieci. Il fischietto svizzero definito il migliore al mondo dopo Collina, prende un abbaglio enorme, anche perchè evidentemente non s'è informato bene su Keown: uno che lo scorso anno fu sanzionato per aver simulato una cosa simile in Premiership. Cambia la partita, ma la squadra di Capello stringe i denti e cerca di non far dilagare i padroni di casa che, con un uomo in più, diventano devastanti. Senza il suo capitano, é Cassano a cercare di rialzare la Roma aiutato da un grande Emerson. E proprio quando l'Arsenal sembra sull'orlo del raddoppio, arriva la zampata giallorossa. Grande lancio di Emerson per Cassano che va via in velocità ai lunghi difesori biancorossi, salta come un birillo l'orrido Seaman in uscita e deposita in rete la palla del pareggio. Poi i due fischi di Meier. L'Arsenal affonda I gunners non ci stanno e rientrano in campo col coltello tra i denti. Le azioni si susseguono e nei primi dieci minuti Pelizzoli produce un miracolo su Wiltord e la Roma s'arrangia come può. Il gioco della squadra di Wenger è avvolgente, ma forse un po' troppo lezioso. La Roma ci prova in contropiede, Capello manda in campo Montella per un Cassano stanco e ammonito, mentre Wenger fa uscire un opaco Bergkamp per Ljungberg finalmente con capelli color umano. Nel finale la squadra di Capello, complice anche