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Ancelotti: «Niente sconti al Real»

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Il Milan per una notte si sente il padrone della Champions. «Spero che la squadra di Ancelotti giochi con la stessa serietà con cui affronterà il Borussia all'ultima giornata» ha detto e ripetuto il dg delle «merengues», Jorge Valdano. Come dire, niente scherzi se potete. Anticipata come la sfida spettacolo, la partita tra due società che hanno fatto la storia della Coppa, rischia di essere un monologo madridista non soltanto per le motivazioni superiori degli spagnoli quanto per la numerose assenze rossonere. Privo di Inzaghi, Kaladze, Serginho, Ambrosini e Gattuso - fuori chi per turn-over (è il caso di SuperPippo) chi per infortunio -, con Tomasson dolorante ad un ginocchio, Rivaldo ed Helveg acciaccati, il Milan che perde i pezzi non mostra davvero di essere intenzionato a dannarsi l'anima. Basterà il fascino del Santiago Bernabeu, l'idea di confrontarsi, forse, con Ronaldo - convocato nonostante un affaticamento muscolare alla coscia sinistra - a dare gli stimoli sufficienti? Ancelotti non alza bandiera bianca e promette l'ovvio, ovvero di onorare la competizione, giocare per vincere e fare spettacolo: «Andiamo a Madrid con la voglia di fare bella figura. La formazione non è assolutamente rivoluzionata ma competitiva al massimo. Malgrado gli assenti». Il Real (senza Hierro in difesa, ma c'è il recupero di Helguera e Pavon) però non crede affatto ad un Milan dai sentimenti gentili e dalle gambe molli. E mette sul tavolo il prestigio della Champions oltre al valore economico di simili imprese. «I grandi club danno sempre il massimo - è la convinzione di tecnico Del Bosque -. Il fatto che il Milan sia già nei quarti non significa che verranno a farsi ridicolizzare. Anche per questo spero che Milan-Borussia dell'ultima giornata non sarà una passeggiata per i tedeschi». Altra frecciatina dunque al club rossonero che in verità pensa alla Reggina, insidiosa avversaria di sabato prossimo in campionato. E allora, stasera, sfidando Zidane e i suoi campioni, tentare di eliminare una rivale diretta è un peccato, un merito o soltanto una faticaccia inutile?

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