Moratti, nuovo assalto a Mancini

Non ci è riuscito nemmeno in televisione a convincere i tifosi laziali che non accetterà la panchina dell'Inter. Anzi, se qualcuno aveva dei dubbi, sono certamente aumentati dopo aver visto lo sguardo furbo dell'Harry Potter biancoceleste. «Le mie preferenze, sinceramente, vanno alla Sampdoria. Ora ho una Coppa Uefa da vincere, un derby di ritorno di Coppa Italia da giocare e mi concentro su questo», così ha cercato di dribblare le domande del conduttore di Mediaset. «Mi è difficile parlare del futuro», ha poi aggiunto tanto per ribadire che al di là del contratto fino al 2004, è difficile fare previsioni sulla prossima stagione. Del resto la scorsa settimana il pressing di Moratti è diventato asfissiante in concomitanza con la sconfitta dell'Inter contro la Juve. Cuper è sotto processo e forse nemmeno la vittoria di scudetto o Champions League lo potrebbe salvare anche se, in caso di successo, sarebbe più difficile comprendere il divorzio. Mancini è in pole position per tante ragioni: per la stagione della Lazio, ma anche per lo splendido rapporto che c'è sempre stato tra l'attuale allenatore e il presidente interista. Un lungo inseguimento cominciato quando Mancini era ancora giocatore che potrebbe concludersi felicemente a giugno. I laziali fanno gli scongiuri, Baraldi e Longo sono pronti ad offrire un contratto a vita a Mancio, ma il fascino di Moratti alla fine potrebbe avere la meglio insieme con il biennale da tre milioni di euro netti a stagione che sarebbe già pronto. In caso di divorzio per la panchina della Lazio è pronto un altro tecnico sponsorizzato dalla Gea: Del Neri o De Canio. Intanto Capitalia stringe i tempi. La prima assemblea degli azionisti, programmata per ieri, non ha raggiunto il quorum legale. L'iter dovrebbe ripetersi in fotocopia anche oggi: l'ora della verità si consumerà quindi il 24 marzo, quando si procederà all'abbattimento del capitale con la contestuale ricapitalizzazione da 110 milioni di euro. Capitalia, ricevuto il diniego da Bertarelli, proverà a raccogliere nel mondo imprenditoriale l'adesione al progetto di rilancio del club: dopo il contatto ufficiale con Colaninno, avvenuto giovedì scorso a Via Minghetti, a metà settimana Geronzi ha fissato un altro incontro con l'imprenditore. La pista alternativa, ancora da percorrere, porta a Emilio Gnutti. La carta finale, suggestiva, richiama invece il nome di Tanzi, che ha però già mostrato poco interesse per la società biancoceleste. Ieri, infine, altro contatto con i giocatori per il discorso-ingaggi: oggi primo giro d'orizzonte con i procuratori. Baraldi punta a spalmare i compensi in più annualità per far respirare il bilancio.