dall'inviato LONDRA — Potrebbe essere la sua ultima trasferta europea con la Roma.
Il difensore brasiliano, del quale è ancora incerto il futuro e che ha più volte detto di poter lasciare il calcio a fine campionato, giocherà la partita più importante della stagione da titolare. Capello quest'anno in Champions League lo ha chiamato tre volte e Aldair non ha mai tradito: vittoria contro il Real a Madrid, poi sconfitta in casa con il Valencia, quindi successo sempre con gli spagnoli nel match di ritorno. Insomma serie positiva: sei punti su nove. La Roma è pronta ad offrire al brasiliano un contratto a gettone per la prossima stagione, ma Aldair di mollare proprio adesso non sembra volerne sentir parlare. «Adesso penso a giocare — dice mentre la squadra vola da Roma a Londra — e non mi piace pensare che potrebbe essere la mia ultima uscita in Europa con la maglia della Roma: anche se poi può essere proprio così». Aldair vuole esserci e lasciare di nuovo un segno nell'importante match di Champion: più o meno come ha fatto contro il Valencia. «La settimana passata è stata dura — spiega sorridente con quello zuccotto di lana multicolore calatosi sopra le orecchie — ho avuto molti fastidi che non mi hanno permesso di giocare il derby contro la Lazio. Insieme con Capello abbiamo deciso di non rischiare. Avevo bisogno di recuperare, dopo due partite molto dure a livelli forsennati... non sono più un ragazzino! Adesso però sono pronto e voglio dare il mio contro l'Arsenal per sfatare l'Inghilterra (terra dove il brasiliano non ha mai giocato con la maglia della Roma)». Sull'avversario non ha dubbi: sono fortissimi. «L'Arsenal è una squadra che fa paura, ma noi dobbiamo ricordarci di essere della Roma e giocare come sappiamo. Se giochiamo da Roma possiamo vincere con tutti: importante sarà crederci». Attimi di panico nello staff giallorosso ieri alla partenza della squadra per la trasferta in Inghilterra. Al momento dell'imbarco, quando i giocatori hanno dovuto mostrare i documenti per fare il check-in, Cassano si è accorto di non aver con sé il passaporto. Immediato il giro di telefonate e la soluzione in extremis: il cugino del giocatore è arrivato come un razzo a Fiumicino con il passaporto tra i denti. La Roma, anzi Cassano è salvo... Tiz. Car.