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Century 21 lancia le operazioni in Italia, arriva il leader mondiale nel mercato immobiliare
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Arriva in Italia CENTURY 21, il brand americano di real estate, leader mondiale nella vendita immobiliare di franchising residenziale. Fondato nel 1971 in California dai due broker immobiliari Art Bartlett e Marsh Fisher, oggi CENTURY 21, che conta oltre 146.000 agenti professionisti indipendenti in oltre 13.000 uffici in tutto il mondo in 86 paesi e territori, lancia da Roma le operazioni per il mercato italiano. Un mercato che nel nostro paese conta 5375 franchising immobiliari, secondo l’ultima rilevazione disponibile al 2020, numeri in aumento rispetto al 2019 quando le attività censite erano 5174. In crescita anche il numero degli operatori che segnano +6,63% per il 2020 sul 2019. In questo panorama si inserisce CENTURY 21 Italia, un brand dall’aspirazione generalista con un target potenzialmente molto alto perché vende casa per ogni necessità. A guidare CENTURY 21 Italia, Marco Tilesi, tra i fondatori del brand e già agente immobiliare da 15 anni, con esperienza in aziende di brokeraggio immobiliare internazionali leader in Italia. “L’Italia per Century 21 era l’unico paese che mancava tra i paesi con un’economia sviluppata - dice Tilesi - e in questo momento è uno dei paesi più attrattivi in assoluto nel panorama mondiale. Se guardo ai prossimi 5 anni - spiega ancora Tilesi - la prospettiva è quella di aprire 115 uffici in tutta Italia sviluppando una rete che può arrivare a contare quasi 2000 consulenti immobiliari. Il nostro obiettivo è coprire, da qui al 2025, il 4% della quota di mercato delle agenzie in franchising in Italia”. E se gli obiettivi sono chiari, lo è anche il metodo, importato dall’America. Gli agenti CENTURY 21 non hanno limiti zona e possono operare sull’intero territorio “Lo scopo - sottolinea Tilesi - è quello di dare valore al rapporto tra l’agente e chi vuole vendere casa, si sviluppa così un legame di fiducia tra il cliente e l’operatore immobiliare che diventa un vero e proprio consulente capace di gestire contemporaneamente più richieste riguardanti anche necessità differenti”. E prosegue il founder di CENTURY 21 Italia “Dobbiamo colmare quel gap che esiste in Italia rispetto ad un consumatore che ha cambiato abitudini e che oggi cerca una consulenza a 360 gradi che arriva fino alla gestione del proprio patrimonio, ambito nel quale noi siamo sicuri di poter rappresentare un valido alleato facendo evolvere l’esperienza dell’utente verso un settore immobiliare nuovo dove la presenza dell’informatica, dei tool tecnologici, dell’intelligenza artificiale che ormai permeano la nostra vita e la nostra quotidianità ci obbligano ad un confronto costante”. Il modello operativo CENTURY 21 è collaborativo e questo ha un effetto su tempi e risorse: “Il risultato di questo sistema di vendita - dice ancora Tilesi - si riflette in un +20-25% di immobili venduti”. Al centro il tema della formazione. Agli agenti e agli imprenditori del network è garantita una preparazione continuativa attraverso una costante attività di coaching sia per sviluppare le competenze necessarie alla vendita che nell’ottica di consolidare nuove professionalità necessarie a gestire le trasformazioni che stanno attraversando il campo dell’immobiliare. “Il nostro settore è in continua evoluzione - conclude il presidente di CENTURY 21 Italia - e per governare il cambiamento dobbiamo essere capaci di sostenere la nascita di nuove figure nell’ambito, ad esempio, della selezione del personale o del digital-advertising”.