Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Malattie cardio e cerebrovascolari, un tavolo Ministero-Regioni-Parlamento per un Piano Nazionale

Presso la Sala Stampa di Montecitorio si è tenuta la Conferenza Stampa del rinnovato Intergruppo Parlamentare per le malattie cardio e cerebrovascolari, organizzata in collaborazione con The European House-Ambrosetti, per presentare le attività dell’Intergruppo e le proposte di interventi concreti da attuare anche in coerenza con le indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza relative all’assistenza di prossimità e all’innovazione digitale.

Le malattie cardio-cerebrovascolari continuano a rappresentare nel nostro Paese la prima causa di morte (responsabili del 31% dei decessi complessivi nel Paese), la prima causa di ricovero ospedaliero e la seconda causa di DALY, confermandosi tra le principali cause di invalidità; anche il burden economico associato a queste patologie è estremamente rilevante: i costi diretti sanitari sono stati stimati in circa 16 miliardi di euro a cui si aggiungono oltre 5 miliardi di euro di costi indiretti (perdita di produttività). In questi mesi di pandemia da COVID-19 è stato anche dimostrato come il COVID-19 non solo acuisca problematiche cardio-cerebrovascolari già esistenti ma può anche creare complicanze acute di tipo infiammatorio, aritmico e trombotico. 

Alla luce di questo scenario “è necessario accendere i riflettori su queste patologie che hanno un impatto rilevante non solo sulla salute e sulla qualità della vita delle persone ma anche sul sistema socio-economico del nostro Paese”, sottolinea il Presidente dell’Intergruppo e Vicepresidente della Commissione Affari Sociali Rossana Boldi. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per continuare il lavoro avviato e dare un nuovo impulso per attivare il lavoro del Ministero e delle Regioni per la creazione di un Piano Nazionale cardio e cerebrovascolare, oggi ancora assente. Il Piano deve partire dal contesto epidemiologico ed evidenze scientifiche degli ultimi anni, deve fondarsi su due pilastri: prevenzione, primaria e secondaria e innovazione, tecnologia e terapeutica, deve inoltre considerare le indicazioni che sono emerse in questi ultimi mesi dalle esperienze dei cardiologi ospedalieri e territoriali e dalle associazioni dei pazienti”.

Queste patologie presentano un’eziologia multifattoriale e sono inoltre strettamente correlate con l’età: “lo scenario di invecchiamento demografico e l’aumento della vita media porterà ad un aumento della prevalenza di tutte queste patologie, come la fibrillazione atriale e le malattie cardiache strutturali, rendendo ancora più prioritario agire” ha affermato Daniela Bianco, Partner e Responsabile dell’Area Healthcare di The European House – Ambrosetti. “Già lo scorso anno la nostra piattaforma Meridiano Cardio, aveva evidenziato come per le patologie cardio e cerebrovascolari si riscontrano: ritardi nella diagnosi precoce e carenze nelle attività di follow-up strutturati, obiettivi terapeutici non adeguatamente raggiunti, necessità di migliorare attività di prevenzione sui fattori di rischio e difficoltà di accesso all’innovazione terapeutica e tecnologica”.

Secondo l’OMS, agendo sui fattori di rischio, soprattutto quelli modificabili, attraverso adeguati cambiamenti dello stile di vita, oltre tre quarti delle morti cardiovascolari potrebbero essere evitate. Tuttavia, oggi la consapevolezza da parte degli individui di presentare fattori di rischio cardio-cerebrovascolare non è elevata e gli individui prestano poca attenzione all’aderenza alle terapie e alle prestazioni previste all’interno del percorso di cura.

“Il progetto “Cardio50” di cui sono relatrice e la cui discussione è ripresa recentemente in Senato – ha aggiunto Sonia Fregolent, Componente dell’Intergruppo e della Commissione Igiene e Sanità, propone un programma organizzato di screening del rischio cardiovascolare finalizzato alla prevenzione attiva nei soggetti cinquantenni utilizzando il modello organizzativo degli screening oncologici di popolazione per intervenire sui fattori di rischio modificabili.  Dai vari contributi avuti durante le audizioni riteniamo importante ampliare le previsioni del disegno di legge prevedendo programmi di screening per le malattie cardiache strutturale (SHD) e per le patologie cerebrovascolari. Intervenire precocemente e puntualmente è sicuramente il modello a cui tendere”.

Oltre alle attività di promozione della salute e prevenzione, anche l’innovazione gioca un ruolo cruciale per questi pazienti. Negli ultimi 40 anni, grazie anche al contributo di terapie innovative e tecniche chirurgiche d’avanguardia, la mortalità per le malattie ischemiche del cuore si è ridotta di circa il 68% e quella per le patologie cerebrovascolari del 73%, così come i nuovi approcci mininvasivi per il trattamento delle patologie cardiovascolari hanno migliorato significativamente gli esiti ma anche ridotto l’impatto sulle risorse dei servizi sanitari. 

“Nel nostro Paese esiste però un problema di accesso all’innovazione, dovuto anche al fatto che l’attenzione è sempre rivolta al costo della singola tecnologia e non a tutti i benefici dell’innovazione sull’intero percorso di cura”, ha fatto notare Vito De Filippo, Componente dell’Intergruppo e della Commissione Affari Sociali. “Occorre quindi favorire un maggiore accesso da parte dei pazienti alle terapie e alle tecnologie più innovative e di valore, in grado di migliorare significativamente gli outcome di salute e la qualità di vita stessa dei pazienti e creare maggiore valore per il sistema perché tecnologie o farmaci anche più costosi possono comportare risparmi in altre voci di spesa; si tratta quindi di applicare i principi della value-based healthcare anche ai processi di procurement”.

Anche l’innovazione organizzativa nei percorsi di cura rappresenta un elemento chiave per migliorare la gestione dei pazienti cardio e cerebrovascolari che deve comunque basarsi su un sistema di assistenza continuativa, multidisciplinare e multilivello, in grado di realizzare progetti di cura personalizzati e centrati sui bisogni globali dei pazienti. “La telemedicina, e più in generale le tecnologie digitali, rappresentano componenti chiave del sistema, in grado di migliorare l’esperienza del paziente e favorire il coordinamento di tutti gli attori che intervengono nel percorso di cura”, ha aggiunto Fabiola Bologna, Componente dell’Intergruppo e Segretario della Commissione Affari Sociali. “Le risorse del PNRR per digitalizzare la sanità e potenziare l’assistenza territoriale se utilizzate in maniera opportuna con un management adeguato, con medici e sanitari formati e con un monitoraggio dei risultati potranno avere un grande impatto sulla qualità di vita dei pazienti e dei servizi erogati dal SSN. Accanto al territorio, appare necessario, in questa fase post-pandemica, sostenere la rete di emergenza sanitaria ospedaliera, programmare l'attività dei reparti e dei centri ospedalieri ambulatoriali specialistici per recuperare le visite in lista di attesa e le attività di screening”.

Indicazioni concrete su come migliorare le fasi di prevenzione e diagnosi precoce, gestione dei pazienti nelle fasi acute e post-acute fino alla domiciliarizzazione delle cure dovranno essere tutte contenute all’interno del Piano Nazionale su queste patologie. Al fine di valutare l’efficacia e l’efficienza della presa in carico dei pazienti e favorire il miglioramento continuo dell’assistenza, è però necessario individuare degli indicatori di monitoraggio, e relativi target, calcolabili grazie a un sistema di raccolta dei dati dell’individuo. 

All’Intergruppo Parlamentare sulle malattie cardio e cerebrovascolari presieduto dall’Onorevole Rossana Boldihanno aderito i Senatori Vasco Errani, Antonella Faggi, Davide Faraone, Sonia Fregolent, Fiammetta Modena, Stefania Pucciarelli e Mariella Rizzotti e i Deputati Fabiola Bologna, Massimiliano Capitanio,  Enrico Costa, Celeste D’Arrando, Vito De Filippo, Federico Fornaro, Marcello Gemmato, Beatrice Lorenzin, Stefania Mammì, Andrea Mandelli, Augusto Marchetti, Silvana Nappi, Roberto Novelli, Matteo Perego di Cremnago, Nicola Provenza, Michela Rostan, Giorgio Trizzino, Francesca Troiano, Valter Verini, Giuseppina Versace, Leda Volpi e Federica Zanella.

Dai blog