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Le pagelle di Sanremo 2025: Giorgia incanta Achille Lauro si reinventa

Carlo Antini
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Ecco le pagelle delle canzoni presentate dai 15 cantanti che si sono esibiti nella seconda serata del Festival di Sanremo: 

Giorgia VOTO 8
Quando si dice un’altra categoria. Mai una sbavatura. Una lezione di canto per tutti. Se siamo al Festival della canzone italiana lei è nel posto giusto al momento giusto.

Rocco Hunt VOTO 6.5
Fa il suo dovere e il dialetto partenopeo disegna squarci di nostalgie lontane. Rocco è diventato grande e lo canta senza paura o timidezze. 
Elodie VOTO 7
«Dimenticarsi alle 7» ne mette in risalto le qualità canore. Un pop che resta nell’aria. Con le mani che disegnano ghirighori come fosse Patty Pravo. 
Lucio Corsi VOTO 7.5
Cantautore credibile e ispirato. La sua «Volevo essere un duro» convince. Il glam anni ’70 da novello Ziggy Stardust ha lasciato spazio al meglio del rock. Come in effetti non si sentiva da un po’.
The Kolors VOTO 7
La fabbrica delle hit colpisce ancora. Stash & Co. puntano dritto alle radio e all’Ariston non resistono. Si balla. 
Serena Brancale VOTO 5.5
World music in salsa barese. La Brancale ha personalità da vendere ma poteva fare molto di più.
Fedez VOTO 6.5
Le pupille dilatate dalle lenti sono come le barre che si espandono in un ritornello che resta incollato. Federico arriva all’Ariston carico di aspettative. E, tutto sommato, non le delude.
Francesca Michielin VOTO 6.5
L’infortunio ha bloccato la caviglia ma non la voce. Il suo testo è piuttosto traballante ma il ritornello la fa recuperare.
Simone Cristicchi VOTO 7.5
Se Cristicchi va al Festival lo fa solo se ha qualcosa da dire. Neanche stavolta fa eccezione. Commozione vera che arriva dritta al cuore di tutti.
Marcella Bella VOTO 5
Troppo retrò per convincere. Il gusto non coglie lo spirito dei tempi. Ma Marcella ci prova con tutta l’energia, l’esperienza e la professionalità di cui è capace.
Bresh VOTO 7
Ne «La tana del granchio» c’è tutto quello che serve per arrivare in fondo. Un testo sincero e aperture melodiche che danno respiro a una buona interpretazione. 
Achille Lauro VOTO 7.5
Voce sofferta per una canzone rotonda che strizza l’occhio a un refrain festivaliero da grande classico. Achille sa rinnovarsi nella tradizione. 
Rkomi VOTO 7
Il ritmo delle cose» è proprio quello che ci gira intorno. In equilibrio dinamico tra racconto introspettivo e spensieratezza.
Rose Villain VOTO 6.5
Gangsta pop dagli scenari cinematografici. «Fuorilegge» rispecchia l’anima di Rosa Luini ma non riesce ancora decollare come potrebbe. 
Willie Peyote VOTO 7
Tra Daniele Silvestri e Sergio Caputo. Ritmi esotici e voce che corre su barre da hip hop classico. Il coro soul dà un tocco di classe a un brano che si fa ascoltare.

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