M. Il figlio del secolo
Mussolini fa impazzire il web. Pioggia di critiche sulla serie M.
Da poeti maledetti ad attori maledetti il passo è molto breve. Luca Marinelli, protagonista della serie Sky «M. Il figlio del secolo», sembra essersi fatto venire qualche mal di stomaco per aver interpretato il ruolo di Benito Mussolini. «Interpretare Benito Mussolini è come aver visto la persona che non vuoi essere. Un viaggio artistico meraviglioso, umanamente ed eticamente per me devastante», ha detto il noto volto del cinema italiano. Forse non deve avergli fatto così schifo il compenso o forse c’è una buona dose di autolesionismo. Il popolo sembra non aver gradito particolarmente quanto visto venerdì sera: «Ma evidentemente lui non è un grande attore, magari avesse recitato così bene come dice qualcuno», «ma chi è Marinelli? Manco fosse Rod Steiger», «il film del resto è tratto da uno pseudo romanzo storico, non si attiene ai fatti. Avevo grandi aspettative e invece è stata una delusione, è pure noioso».
E ancora «prima di questa serie mi piaceva come attore, mi è scaduto. Certo che se fa le cose con ANtonio Scurati non potevamo pensare a qualcosa di migliore», «si sono fatti tutti una grande pubblicità su una serie terribile. Non voglio più vedere nemmeno una puntata», «ma non si rendono conto che ci sono fatti storicamente inesatti? Ma pensano che nessuno di noi abbia mai aperto un libro? Eppure, era un argomento interessante, ma fate parlare i professionisti», «ancora che date credito a uno come Scurati? Che Paese allo sbando». Questi sono alcuni dei commenti che leggiamo sui social in merito alle dichiarazioni dell’attore che si sarebbe sentito in difficoltà nell’interpretare un ruolo sicuramente controverso dal punto di vista storico. C’era bisogno di manifestare quel «disagio»?
In ogni caso, ciò che non è piaciuto a chi ha visto la serie si può riassumere nel banalissimo detto «sputare nel piatto in cui hai mangiato», anche se poi Marinelli si è giustificato dicendo che aveva semplicemente espresso un suo stato d’animo. C’è chi però è andato oltre e ha giudicato l’opera in sé, non gradendo neanche la ricostruzione che è stata fatta in quanto considerata non fedele ai fatti realmente accaduti. Ma non sono mancati i complimenti per le capacità artistiche di Marinelli, dai più ritenuto uno dei migliori attori che abbiamo in Italia. Certi personaggi, e questo è una brutta e insanabile patologia da cui un certo mondo del cinema è affetto, dovrebbero capire che, non essendo onniscienti, non devono necessariamente esprimersi su qualunque fatto orbiti nel loro microcosmo. Sì, possono parlare, ma magari prima di farlo sarebbe utile far dialogare le sinapsi.