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Nomine Rai, ultimi fuochi prima delle feste: tg e sport, cosa uscirà dal Cda

Marco Zonetti

Siamo arrivati quasi a Natale e il sortilegio che da ormai due mesi cinge di catene Viale Mazzini non è ancora stato spezzato. La presidenza Rai per Simona Agnes, considerata un'eccellenza europea tanto da essere ammessa nel prestigioso Executive Board della European Broadcasting Union, continua a non essere ufficializzata in commissione di Vigilanza per via della guerra tra maggioranza e opposizioni. E ormai, come anticipato in primis dal Tempo, i possibili sviluppi sono rinviati a dopo le festività natalizie, se non a Festival di Sanremo concluso. Il percorso per avallare la nomina di Simona Agnes, tuttavia, si fa sempre più accidentato. Almeno al momento attuale. Il Movimento 5 Stelle resta tetragono sulla sua posizione contraria, e il Pd di Elly Schlein intende prima aspettare la riforma della governance eliminando l'odiata "legge Renzi" che ha affidato il controllo della tv pubblica al Governo togliendola al Parlamento, e poi pensare alle nomine.

 

  

Grazie… dei fiori: dall'alto del loro Aventino, i dem continuano a detenere una decina di poltrone prelibate fra cui Rai Cultura, Rai Cinema, Rai Fiction. Possono dunque attendere gli sviluppi del caso saldamente murati nel mausoleo del loro potere.

Restando in ambito nomine, tre proposte di delibera sono state inviate – come da regolamento 24 ore prima – ai consiglieri di amministrazione Rai per la seduta di domani del Cda. L'interim a Pierluca Terzulli (stimato dai dem e dal Colle) alla guida del Tg3 sarà prorogato e non si procederà alla nomina di un nuovo direttore finché non si sbloccherà il nodo Agnes.  Per la guida della carica si è parlato di Senio Bonini di area M5s, con quotazioni ridimensionate rispetto a qualche tempo fa; di Bruno Luverà, sempre di area pentastellata e in ascesa; di Andrea Vianello in storica quota dem e in cerca di ricollocazione dopo aver lasciato San Marino Radio Tv ; e, nuovo nome rilanciato dalla stampa, di Luca Mazzà, già alle redini del Tg3 durante l'apoteosi renziana. Fonti parlamentari di rilievo, tuttavia, tendono a escludere quest'ultimo. «Nominare Mazzà» dichiarano, «significherebbe fare un favore alla Lega e l'idea è malvista sia dal Pd e sia dal M5s». Per l'interim del notiziario della Terza Rete si pensava anche al vicedirettore anziano Riccardo Chartroux, sindacalista del notiziario della Terza Rete e marito dell'ex mezzobusto del Tg1 Maria Luisa Busi.

Qualche giorno fa, Alessandro Casarin (zona Carroccio) si è dimesso dalla Tgr, sostituito ad interim dal condirettore Roberto Pacchetti (anch'egli in quota Lega). L'interim a quest'ultimo sarà confermato ufficialmente domani. Alla guida dei notiziari regionali aspirano lo stimato Nicola Rao (vicino a FdI) e, in area pentastellata, il suddetto Bonini e Roberto Gueli, attuale condirettore della Tgr. Quest'ultimo potrebbe però migrare alla guida di RaiSport, sostituendo Jacopo Volpi vicino a Forza Italia prossimo alla pensione. 

 

Sempre per quanto concerne RaiSport, domani l'interim sarà affidato al vice-direttore più anziano Massimiliano Mascolo  in quota Forza Italia. Per la titolarità della direzione sportiva si pensa al ritorno di Auro Bulbarelli vicino al Carroccio, e a Marco Lollobrigida o Paolo Petrecca, entrambi "meloniani". Ma per Petrecca è più plausibile un secondo mandato al timone di RaiNews. A parte i suddetti tre interim che saranno affidati domani - ricapitolando - a Terzulli (Tg3), Pacchetti (Tgr) e Mascolo (RaiSport), per le nomine definitive toccherà attendere le prime settimane del 2025… se non direttamente la fine del Festival di Sanremo.