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Festa del Cinema di Roma 2024: tutti i premi. Vince "Bound in Heaven", Germano miglior attore
La giuria presieduta dal regista, sceneggiatore e produttore Pablo Trapero, affiancato dalla montatrice Francesca Calvelli, l’attrice francese Laetitia Casta, la produttrice Gail Egan e lo scrittore e sceneggiatore Dennis Lehane ha assegnato i seguenti riconoscimenti ai film del Concorso Progressive Cinema della 19esima edizione del Festival di Roma. I premi come miglior film e come opera prima sono stati consegnati a “Bound in heaven” di Huo Xin che affronta temi delicati come la violenza domestica e la malattia terminale. Gran premio della Giuria per “La Nuit SE Traine” di Michiel Blanchart, un film noir capace di sfruttare al massimo le suggestioni del genere. “Questo momento si inciderà per sempre dentro di me. – ha dichiarato il regista – Spero che questo film che parla di violenza possa aiutarci a costruire un mondo migliore”.
Il premio Miglior regia è andato Jazzy di Morrisa Maltz, mentre quello per la Miglior sceneggiatura a Bring Them Down di Christopher Andrews. Il Premio “Vittorio Gassmann” al Miglior attore è andato a Elio Germano per Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre. “Un film che sconvolge le nuove generazioni, che non si sentono ascoltati – ha dichiarato Germano. Questo è un film che racconta una storia plurale e prendo il premio a nome di tutti. L’attore ha poi lanciato un messaggio ai giovani con le parole del politico. “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.
Premio “Monica Vitti” alla Miglior attrice è stato consegnato ad Ángela Molina protagonista di “Polvo serán” di Carlos Marqués-Marcet. “Amore è la parola che scelgo per parlare al mio regista. – ha dichiarato. Grazie per la sobrietà e la grazia. Hai fatto un film partendo fa un verità molto semplice: che con l’amore tutto può essere possibile”. Premio Speciale della Giuria è andato “Reading Lolita” in Teheran”. “Questo premio – ha spiegato la protagonista Golshifteh Farahani - non è solo il nostro. Lo portiamo a casa per tutte le donne iraniane. Se la sofferenza scompare dai media questo non vuol dire che scompare la lotta delle donne iraniane per raggiungere la libertà”. IL si è aggiudicato anche il Premio del pubblico FS, consegnato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Come regista israeliano fare un film sulle donne iraniane è qualcosa di estremamente commovente e una grande sfida, considerando la situazione attuale, – sono state le parole del regista. Una situazione tragica in cui noi cerchiamo di portare un messaggio di pace, comprensione e libertà. Siamo per respingere la violenza, l’odio, i pregiudizi. Basta! Vogliamo respingere l’oppressione, ogni tipo di oppressine, ovunque, in ogni momento”.
Come Miglior Opera Prima, premiato anche “Ciao Bambino di Edgardo Pistone” (sezione Freestyle) ed è stata inoltre assegnata una Menzione speciale all’attore Liu Hsiu-Fu per Pierce di Nelicia Low. Per quanto riguarda i vincitori di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, dedicata agli esordi, al talento e alle nuove generazioni il premio come miglior Film è andato a “Bird” di Andrea Arnold mentre Miglior Film Italiano del Panorama Italia si è laureato “No More Trouble” di Tommaso Romanelli. I riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria di trentacinque ragazzi di età compresa tra i 16 e 19 anni. Per il miglior film italiano di Romanelli, secondo la giuria è un documentario che colpisce così alla testa e al cuore. Il premio Raffaella Fioretta, è stato assegnato da Riccardo Milani (Presidente), Lucia Ocone (attrice), Luna Gualano (regista), Annamaria Granatello (Premio Solinas), Federica Luna Vincenti (attrice, produttrice, compositrice.