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Capalbio Film Festival, la mostra del fotografo Gianmarco Chieregato
Tra gli eventi legati alla terza edizione di Capalbio Film Festival (19 22 settembre), la mostra fotografica di Gianmarco Chieregato allestita presso gli spazi espositivi del Frantoio di Capalbio, aperta al pubblico fino alla fine di ottobre e che è stata inaugurata durante il festival. Di Chieregato anche l’immagine del manifesto della kermesse, così come avvenne per la prima edizione con Marco Delogu e nel 2023 con Vincenzo Marsiglia.
La manifestazione è promossa e organizzata da Fondazione Capalbio, con il sostegno del Comune di Capalbio e con il Patrocinio di Regione Toscana.
Chieregato ha realizzato, nell’arco della sua lunga carriera, campagne fotografiche a favore di cause sociali e umanitarie. Anche la mostra di Capalbio, è volta a sostenere con il ricavato delle vendite, l’associazione Europa Donna che lavora per sensibilizzare le istituzioni e favorire la prevenzione e la cura dei tumori al seno. La Mostra è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Frantoio, con il contributo di Fondazione CR di Firenze e MAG.
Gianmarco Chieregato è un artista del ritratto, caratterizzato da un istinto unico e da una lunga esperienza, con la capacità di fissare volti e situazioni non premeditate in ritratti che egli definisce 'rubati' e che, alla spontaneità e all'immediatezza del momento, devono la loro bellezza.
E ci spiega che l’obiettivo che lo guida in ogni suo lavoro è quello di volere che le persone nel rivedersi si piacciano. “Bisogna saper guardare” – dice. Parlando degli scatti più belli – spiega “Quelli in cui gli occhi dei protagonisti ti dicono qualcosa di speciale. Scatto fotografie da quando ero bambino e la fotografia è sempre stato il mio amore più grande, potente come una passione adolescenziale, dove sofferenza e gioia si alternano sempre come nella ruota di una giostra”.
Quando ho di fronte una persona da ritrarre cerco sempre nel volto, nel corpo, nelle mani, un elemento che vada oltre lo sguardo, che mi permetta di farla diventare se non più bella sicuramente più interessante. Spesso - aggiunge - non arriva tutto facilmente, bisogna parlare, osservare, girare intorno, provare e riprovare ma quando nelle mie immagini qualcuno si ritrova come avrebbe desiderato essere, vuol dire che sono riuscito a vedere bene e a quel punto sono felice”.
Lo storytelling dai suoi ritratti è il racconto delle persone fissate nell’immagine, tra verità e narrazione della realtà rappresentata da frammenti e fotogrammi custodi di una verità imperscrutabile.
Anche la foto scelta per il manifesto, scattata nel 2014 a New York, dal titolo "verso la luce" ci riporta alla dicotomia “realtà/finzione” che, pur fissando un momento preciso, ci lascia aperti a molteplici interpretazioni consentendoci di portarci in una molteplicità di mondi possibili come fa il cinema.