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Domenica In, Mara Venier pronta alla nuova stagione. Spunta uno studio rinnovato

Mara Venier torna con una nuova stagione di ‘Domenica In’, dal 15 settembre alle 14 su Rai 1. E lo fa in uno studio rinnovato, che sarà animato dalle tradizionali interviste - nella prima puntata Renzo Arbore, Riccardo Cocciante, Teo Mammuccari e Sal Da Vinci - e da alcune novità: l’introduzione di un gioco e l’attualità con opinionisti, giornalisti e testimoni. «Nella prima puntata ci sarà in studio Valeria, moglie di Luis, il ragazzo arrestato per l’omicidio di Pierina Paganelli», dice Mara Venier incuriosita «dalla storia d’amore personale di questa coppia. Lei è stata tradita, ma continua a difenderlo». Non si parlerà di politica: «Non posso farlo, non sono una giornalista». 

 

  

 

Queste alcune delle novità della nuova edizione di ‘Domenica In’, in onda dal 15 settembre su Rai 1, presentato oggi nella sede Rai a viale Mazzini. «Lo studio è stato rinnovato, presenterà una tridimensionalità per dare la possibilità alla conduttrice di muoversi in tutto lo spazio. Oltre all’intrattenimento ci sarà un momento di attualità in cui Mara farà da interprete dei principali temi della settimana. Sarà un programma proprio come la forma dello studi, a 360 gradi», spiega Angelo Mellone, direttore intrattenimento day time. Per questa edizione «siamo riusciti a realizzare un gioco, che riguarda la storia della televisione, avevo voglia del contatto con il pubblico da casa, di leggerezza e di ritornare ad essere la Mara della mia prima ‘Domenica In’», racconta la conduttrice. 

 

 

«Volevo fare una ‘Domenica In’ al femminile, ma i nomi erano difficili da mettere insieme», dice Venier che promette, nella nuova edizione, di raccontare «storie di donne con un vissuto importante da raccontare, come Valeria. Non voglio intervistare solo star ma anche avere un rapporto diretto con donne normali», dice Mara, aggiungendo che le piacerebbe coinvolgere la comica Barbara Foria in qualche puntata: «Ne stiamo parlando. Dobbiamo trovare un’idea carina e non banale».