Vacanze di Natale "volgare e sessista", come replica Vanzina alle critiche del Nyt
Un traguardo storico per "Vacanze di Natale". Sono trascorsi ben quaranta anni dalla prima uscita nelle sale del celebre film dei fratelli Vanzina, prodotto da Filmauro e da Luigi e Aurelio De Laurentiis. Riconosciuta da tutti come un vero e proprio cult, la pellicola è finita nelle ultime ore nel mirino del New York Times. L’inviato del giornale statunitense, Jason Horowitz, ha stroncato senza tanti giri di parole il filone cinematografico dei cinepanettoni, definendolo "sessista e volgare". La notizia ha avuto grande clamore e ha attirato i commenti più disparati sui social network. Polemica talmente rovente in rete che Enrico Vanzina stesso ha sentito il bisogno di replicare.
"Tutti la vogliono in Rai": l'ultima spifferata su Barbara d'Urso
"Il mio film, 'Vacanze Natale’, non è un cinepanettone, dunque le critiche non mi riguardano. Non aggiungo altro perché non voglio alimentare alcuna polemica", ha detto. Il settantaquattrenne ha quindi aggiunto: "Sto rispondendo proprio ora ad Horowitz, con il quale sono in ottimi rapporti". Il regista italiano ha cercato di non attirare nuove critiche dei suoi sostenitori, ma l'inviato del quotidiano statunitense non ha usato molti filtri nello scrivere la sua recensione. Horovitz ha infatti posto l'accento sulla passione degli italiani per quelle che ha descritto come "commedie natalizie allegre e stereotipate” e ha puntato il dito contro la scelta dei produttori di “riscattare questi film come classici di culto che hanno elevato a forma d'arte la predilezione italiana per farsi le corna, l’umorismo da toilette e le imprecazioni folcloristiche scaturite dagli incontri tra italiani di diverse classi e regioni”.