Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Kim Rossi Stuart si racconta: “I personaggi che interpreti ti condizionano”

  • a
  • a
  • a

"Everybody Loves Diamonds" è la nuova serie ispirata alla storia vera del colpo al Diamond Center. Kim Rossi Stuart è il protagonista ed è lui stesso a raccontare tutti i dettagli in radiovisione su RTL 102.5 con Federica Gentil e Angelo Baiguini. Disponibile dal 13 ottobre su Prime Video, “Everybody Loves Diamonds”, è la nuova serie in 8 episodi prodotta da Wildside (società del gruppo Fremantle) con Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi e la regia di Gianluca Maria Tavarelli. Scritta da Michele Astori, Stefano Bises, Giulio Carrieri E Bernardo Pellegrini, la serie segue Leonardo Notarbartolo e la sua improbabile banda di ladri mentre tentano di mettere a segno la rapina del secolo. Mesi di preparazione, intrighi e sospetti reciproci, alternati a momenti esilaranti, per orchestrare l’impresa più epica di sempre.

 



«I personaggi che interpreti ti condizionano in qualche modo, soprattutto se li scegli in base a quelli che ti muovono qualcosa nella pancia e pensi che possano avere qualcosa in comune con te. Con il personaggio di Leonardo Notarbartolo condivido la volontà di uscire dagli schemi. Poi quando lo fai come il Leonardo reale, escludendo dalla tua qualsiasi forma di violenza e ti permette di raccogliere con un bottino a gente per cui rappresenta un surplus straordinario», dice Kim Rossi Stuart.

 



Ispirata al colpo di Anversa del 2003, definito dai media internazionali il più grande furto di diamanti al mondo, la serie è stata presentata a Roma. «Il vero Leonardo Notarbartolo è stato contattato dalla produzione, i diritti erano ricercati da molte produzioni, anche internazionali. Il lavoro è durato un anno di preparazione e qualche mese di riprese. Il Leonardo reale è delizioso, un candido. Non è uno che va al Diamond Center per diventare ricco, va per fare qualcosa di epocale e straordinario. È un fanciullo che immagina di fare qualcosa per rispondere al sé stesso bambino. Ieri ha visto la serie per la prima volta, mi è sembrato contento e soddisfatto del risultato», racconta l'attore a W l’Italia. «Abbiamo girato in inglese e italiano, si può vedere tutta doppiata ma sconsiglio. Abbiamo voluto seguire la naturalezza dei fatti, così come sono accaduti. Ci sono tanti archi narrativi intrecciati e un grande ritmo», conclude.

Dai blog