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Rai, Mellone bastona la sinistra e Saviano: proteste insensate, cambi normali

Francesco Fredella

Ipse dixit. Parla, in una lunga intervista, il direttore del Daytime (la fascia che va dal mattino alla sera) Rai, Angelo Mellone. Poliedrico, geniale, uno dei giornalisti più apprezzati. A Il Corriere della sera affida una lunga riflessione sulla televisione, che conosce benissimo. Parla anche di Saviano, il cui programma (Insider, faccia a faccia col crimine) è stato cancellato. E dice: “Credo che nessuno possa considerarsi depositario unico dei valori antimafia”. Poi sugli addii di Fazio, Annunziata e Gramellini precisa: “Via prima che s’insediassero i vertici”.

 

  

 

Mellone è da settimane al lavoro sulla nuova stagione televisiva. Gli impegni sono tanti, il suo telefono squilla di continuo: poche vacanze e tante riunioni. Proprio sui social, lo stesso Mellone, negli ultimi giorni, ha documentato l’estate romana in viale Mazzini. E sui cambi di conduzione, normali, anzi fisiologici, precisa: "Esiste il diritto di un direttore di cambiare dei conduttori? Credo di sì. Bottura e Aprile sono bravissimi, lo è anche Foa. Sono scelte editoriali. Magari in futuro torneranno loro due, e non credo che gli stessi che gridano alla lottizzazione, in nome di una concezione molto, molto proprietaria della Rai, protesteranno". Mellone divora libri e conosce benissimo la grammatica televisiva. Così, quando gli chiedono cosa ruberebbe a qualche altra Rete dice: “Qualche reality e factual, qualche talent. Stiamo studiando un adventure game, stile Pechino Express. Vogliamo produrre format originali, assicurarci una 'sovranità narrativa', coinvolgendo, come ho già fatto, le migliori menti".