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Måneskin allo stadio Olimpico di Roma, conto alla rovescia per il doppio concerto

Carlo Antini
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Sembrano passati secoli da quando i Måneskin suonavano davanti alle vetrine di via del Corso per raccogliere spiccioli da spendere in sala prove e nelle loro prime incisioni. Invece sono trascorsi solo una manciata d’anni. C’è chi dice che la vera celebrità di una rock band comincia quando il pubblico è in grado di ricordare nomi e cognomi dei singoli componenti. Ebbene, Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio sono sulla bocca di tutti. Fanno tendenza sui social e nella vita reale. A poco più di vent’anni hanno conquistato un posto d’onore nel jet set musicale e hanno fan adoranti sparsi nei cinque continenti. Hanno condiviso il palco con leggende come Mick Jagger e si sono esibiti nei principali festival rock come il Primavera Sound e Glastonbury. Alla loro collezione, però, mancava ancora un tassello fondamentale: la prima tournée negli stadi. Anche questo sogno è diventato realtà. Domenica scorsa la data «zero» a Trieste. Il 20 e 21 luglio il vero debutto col primo doppio concerto allo stadio Olimpico di Roma. «Quando abbiamo cominciato a suonare avevamo un sogno: suonare negli stadi e finalmente ci siamo arrivati - hanno detto davanti ai 25mila fan accorsi qualche giorno fa al «Nereo Rocco» di Trieste - Questo è il nostro primo stadio e dobbiamo ringraziare voi che siete venuti qui a condividere quello che per noi resterà un momento memorabile e speciale».

C’è da aspettarsi che lo stadio Olimpico sarà la classica ciliegina sulla torta con le 120mila persone che li acclameranno nelle due serate. Il pubblico della loro città è pronto ad accoglierli da figli prediletti e fratelli. E loro si sentiranno finalmente a casa. Il concerto di stasera è già sold out. Per la data di domani, invece, è ancora disponibile qualche biglietto. La scaletta dello show si aprirà con «Don’t wanna sleep» e proseguirà con «Gossip», «Zitti e buoni», «Chosen», «Own my mind», «Supermodel», «Le parole lontane», «Baby said», «Blabla bla», «Beggin’» (celebre cover del brano di Frankie Valli and the Four Seasons), «In nome del padre», «For your love», «Coraline», «Gasoline» e «Timezone». Poi un’emozionante parentesi acustica in cui Damiano intonerà versioni intime di «Torna a casa» e «Vent’anni». «Abbiamo sempre avuto un sogno ha detto il frontman - che è quello di suonare in mezzo a voi. Finora non ce l’avevano mai permesso ma adesso lo abbiamo realizzato». Il gran finale si infiammerà sulle note di «La fine», «Mark Chapman», «Mammamia», «Kool Kids», «The loneliest» e «I wanna be your slave».

Due ore di pura energia che renderanno evidente la crescita artistica e la maggiore consapevolezza dei quattro rocker romani. Sperando che il batterista Ethan non scivoli di nuovo sul palco come accaduto a Trieste al momento dei saluti. Dal lancio sul piccolo schermo di X Factor sostenuti dal mentore Manuel Agnelli alle prime tournée in club e palazzetti il passo è stato breve. Ricordiamo il concerto di qualche anno fa sul palco dell’Atlantico Live di Roma quando Damiano aveva ancora i capelli lunghi e la band ci sorprese con una forte carica da performer di razza. Fino all’estate scorsa quando illuminarono il Circo Massimo davanti a 70mila spettatori. Ma era solo l’inizio. Questa volta, dopo l’Olimpico, sarà la volta di Milano con i due concerti a San Siro in programma 24 e 25 luglio. A settembre partirà il «Rush! World Tour», la tournée mondiale che li vedrà protagonisti per la prima volta nei palazzetti di Giappone, Canada e Stati Uniti, toccando i templi della musica internazionale come il Madison Square Garden di New York. Torneranno anche in Sud America e debutteranno in Australia. Fino ad ora i Måneskin hanno collezionato 7,8 miliardi di streaming e 328 certificazioni a livello mondiale, con 18 dischi di diamante, 259 dischi di platino e 51 dischi d’oro. Ma hanno ancora tanta fame. E all’Olimpico il conto alla rovescia è appena cominciato.

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