Barbara d'Urso-Mediaset, una foto dietro l'addio? Come replica la conduttrice
Tra smentite e veleni non si placano le polemiche per l'addio di barbara d'Urso a Pomeriggio 5, il programma di Mediaset che da settembre sarà condotto da Myrta Merlino, appena approdata al Biscione da La7. D'Urso non rientra nei nuovi palinsesti presentati da Pier Silvio Berlusconi e in tutta probabilità nei piani dell'azienda. L'ultimo retroscena è quello lanciato da Dagospia secondo cui dietro allo strappo ci sarebbe una fotografia. Ne ha parlato sui social il giornalista Giuseppe Candela che tira in ballo un'immagine privata, scattata alla festa di compleanno dell’amica giornalista Annalisa Venezia, e finita sui social. D'Urso è intenta a mimare la stessa posa che ha tenuto durante le celebrazioni del funerale di Silvio Berlusconi, con le mani giunte a mo’ di preghiera e sguardo rivolto verso l’alto, circondata da altre persone. Una foto che, secondo il retroscena, avrebbe fatto precipitare i rapporti tra le parti.
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La stessa conduttrice ha replicato duramente dedicando alla vicenda alcune stories su Instagram, di cui dà contro Libero, e in cui d'Urso ha minacciato denunce per diffamazione per poi tornare a parlare del suo addio a Pomeriggio 5, ribadendo di aver trovato lesivo il comportamento del Biscione nei suoi confronti. La conduttrice inoltre ha ribadito la volontà di fare causa a chi farà circolare la foto senza il suo consenso dal momento che lo scatto in questione sarebbe dovuto restare privato.
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“Il tutto parte da un frame estratto da un telegiornale nel quale io, in chiesa, ho le mani giunte durante l’ostensione del calice. Un gesto che sento mio, che mi rappresenta, essendo io credente e libera di pregare come preferisco”, ha sottolineato la conduttrice su Tewitter. "Questo gesto diventa virale sui social e sere dopo, ad una festa privata e con chi amici, scattiamo questa foto autoironica, in riferimento a tutti i post che mi hanno presa in giro. "Era un modo per prendere in giro solo e soltanto me stessa, ovviamente senza intenti denigratorio e offensivi verso un funerale, anche in nome della mia fede. Questo era uno scatto strettamente privato, che non sarebbe dovuto diventare pubblico, come dimostra la presenza vicino a me di una persona strettamente legata all’azienda per la quale lavoro". pertanto, afferma ancora d'Urso, "è fortemente ingannevole pensare che io stia dissacrando la memoria di una persona scomparsa e i suoi funerali, portando addirittura la gente a credere che la volontà di lasciarmi a casa senza preavviso sia collegata a questo episodio, che risulta essere completamente sconnesso".