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Cosa ne pensano dei Maneskin in America: un verdetto pesantissimo

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Giada Oricchio
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La stella dei Maneskin si sta appannando? La band romana, vincitrice del Festival di Sanremo e dell’Eurovision 2021, sembrava aver realizzato il sogno americano: concerti sold out, apertura del tour dei Rolling Stones, ospitate da Jimmy Fellon ed Ellen DeGeneres. Ma negli ultimi tempi l’incantesimo si è rotto, la magia è svanita.

L’autorevole rivista musicale statunitense “Pitchfork” ha bocciato “Rush!”, il nuovo album dei Maneskin, con un inappellabile 2 e un impietoso commento: “Roma non è certo famosa per il rock”. Come riporta l’Huffington Post, il critico Jeremy D. Larson, ha definito il disco “assolutamente tremendo sotto ogni punto di vista” e ha bocciato il tentativo dei Maneskin di proporsi come alternativi alla musica mainstream: “Sono quanto di più distante dall’idea perché il loro successo è basato sui talent show europei e sull’algoritmo. Sono il caos che si diffonde nel vuoto, e a noi resta il compito di trovare il senso di una band che sembra la parodia di una cover di Nme di inizio anni 2000 e il cui fascino potrebbe essere descritto come Cirque du Soleil: Buckcherry”.

Una stroncatura che segue di poche settimane quella dello storico magazine Atlantic: “Dovrebbero essere i Maneskin a salvare il Rock and Roll? È un album rock che suona tanto peggio quanto più è alto il volume al quale lo si ascolta”. La recensione etichetta l’album “irritante dal punto di vista vocale, banale da quello della scrittura dei testi, monodimensionale nelle melodie”. In pratica, un abbaglio collettivo. Per Damiano, Victoria, Thomas e Ethan il rischio meteora è dietro l’angolo.

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