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È guerra legale tra Beppe Vessicchio e la Rai: “Non mi pagano i diritti”

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Che fine ha fatto Beppe Vessicchio? Il maestro e direttore d’orchestra è in causa con la Rai per un presunto mancato pagamento dei diritti d’autore, una situazione che lo ha fatto sparire dai programmi della televisione di Stato nonostante sia un personaggio molto amato dai social network e dal pubblico. Vessicchio ha cercato di fare chiarezza parlando in un’intervista a Il Fatto Quotidiano: “Utilizzando un’espressione napoletana, diciamo che dopo due anni di ‘tarantelle’ in cui sono passato da un funzionario all’altro, mi è stato comunque assicurato che il dovuto sarebbe stato corrisposto. Ma non sono mai andato oltre le rassicurazioni verbali. Così ho iniziato a scrivere raccomandate senza però avere risposte. Fino a quando mi sono presentato direttamente all’ufficio legale di Viale Mazzini dove mi è stato assicurato di non preoccuparmi visto che tramite le raccomandate ero in possesso di una traccia legale della mia azione”.

 

 

“Ma da lì in poi - racconta Vessicchio - c’è stata la sorpresa, dopo quell’incontro, al contrario di quanto detto di persona, ricevo una lettera proprio dall'ufficio legale di Rai, in cui si comunicava che la mia richiesta di diritti era campata in aria e addirittura mi si intimava di non proseguire nella mia azione altrimenti io sarei stato citato in giudizio. È scattata la clausola secondo la quale chi ha contenziosi con la Rai non può avere contratti in essere diretti con l’azienda. Ho avuto proposte che riguardano programmi realizzati per Rai in appalto. Al momento sto lavorando per il cinema, per un film davvero importante. La televisione però continuo a guardarla”.

 

 

Il confronto tra il musicista e viale Mazzini non è destinato a concludersi amichevolmente: “Intendo andare avanti fino in fondo a questa faccenda, nonostante io sia un ‘pesce piccolo’. Rispetto ad altri potrei più facilmente temere le conseguenze dettate dalla lunghezza e dai costi di un iter giudiziario nonché dalla perdita di contratti. Desidero che la verità venga fuori - la chiosa di Vessicchio - se avevo torto o meno non deve deciderlo la Rai”.

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