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Serie tv, Netflix taglia Meghan Markle

Alice Antico
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«Pearl», la serie animata di Meghan Markle, fa parte dei “tagli” che Netflix ha effettuato per contenere i costi dovuti al calo di abbonati ed al conseguente crollo in borsa. La serie in questione è stata creata lo scorso anno dalla moglie del principe Harry, Meghan Markle, 40enne di vistosissima fama e Duchessa di Sussex, nonché produttrice esecutiva di “Pearl”.  La serie doveva essere incentrata sulle avventure di una ragazzina di 12 anni che, lungo il proprio cammino, avrebbe incontrato alcune delle donne più importanti della storia. Tuttavia Netflix, sebbene abbia confermato di continuare a lavorare su una serie di progetti con “Archewell Productions”, la società formata dal Duca e dalla Duchessa di Sussex, ha però deciso di abbandonare “Pearl”. Tra le programmazioni ancora in voga rientrano una serie di documentari chiamata “Heart of Invictus”, che si concentrerà sugli atleti che competono agli Invictus Games per veterani infortunati, un evento fondato dal principe Harry, a L’Aia nel 2022. Ma “Pearl” non è l’unica serie alla quale la piattaforma streaming è stata obbligata a rinunciare. Anche il film “Bright 2” con Will Smith sarebbe stato cancellato, sebbene sembri che questa decisione abbia subito diverse contaminazioni, tra le quali il recente schiaffo dell’attore nei confronti di Chris Rock durante gli Oscar 2022. Tra alcuni dei titoli tagliati, anche l'adattamento della serie a fumetti di “The Twits” di Roald Dahl e poi “Toil and Trouble” di Lauren Faust; una versione di “The Twits” di Roald Dahl invece sarebbe ancora in corso, ma nella forma di un lungometraggio piuttosto che di serie animata. Non è chiaro quante serie TV e film siano stati al momento accantonati: di sicuro i più grandi successi della piattaforma, come “Stranger Things”, “The Witcher”, “Arcane” e “Squid Game”, saranno assicurati.

 

 

 

 

Tuttavia, un enorme problema permane: Netflix è crollato di quasi il 40% a Wall Street ed ha bruciato 58 miliardi di capitalizzazione di mercato, dopo aver annunciato una perdita di 200.000 abbonati all'inizio di questo mese. Per questo motivo, la piattaforma sta valutando la possibilità di offrire ai propri pubblici abbonamenti a basso prezzo, ma con la pubblicità, per evitare una ulteriore fuga di abbonati. Questo, però, rappresenterebbe una svolta per il colosso della tv in streaming che, fin dal suo lancio, si è proposto come “paradiso senza pubblicità”. La situazione crea ancora scompiglio tra gli abbonati stessi, così come all’interno dei social network, con una virale diffidenza verso questa nuova forma di fruizione. 

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