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"Irrispettosi Oscar e Academy", l'associazione dei compositori di musica da film all'attacco

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Roberto Pischiutta, in arte Pivio, presidente dell’Associazione Compositori Musica per Film (ACMF), commenta la notte degli Oscar 2022. Ricordiamo che l'Associazione Compositori Musica per Film (ACMF) è una realtà unica nel suo genere (Ennio Morricone aveva accettato di ricoprirne la Presidenza onoraria poichè ACMF, come si evince dalla mission da statuto, è pensata come risposta al dilagare anarchico di regole e criteri arbitrari) ed  ha come parole chiave qualità, creatività, serietà e grande prestigio. «Tanto tuonò che piovve. È da poche ore terminata la cerimonia degli Oscar 2022 e i risultati dell’ottusa scelta dell’Academy di escludere dalla premiazione ufficiale alcune fondamentali categorie sta già dando i primi frutti amari».

«L’Associazione Compositori Musiche per Film che rappresenta la quasi totalità dei compositori italiani di musica applicata – e che vede peraltro tra i suoi soci anche il Maestro Hans Zimmer, premiato proprio in questa occasione per le musiche del film Dune, cui quindi vanno tutti i nostri più sinceri applausi –  rifiuta con forza l’insensibile atteggiamento dettato da ipotetici interessi di ricerca dell’audience televisiva (il presidente dell’Academy David Rubin aveva parlato di desiderio nel veder aumentare il “coinvolgimento del pubblico”, ndr) che ha portato, a relegare tra i premi ipoteticamente minori – e quindi non degni della visibilità che la serata di premiazione è in grado di garantire – quello per le migliori musiche originali (che all’Academy vengono indicate come Best Original Score)», dichiara Pivio a Eurocomunicazione.

«Discutibile dimostrazione della deriva che tale organizzazione sta perseguendo da tempo a scapito della valorizzazione dell’opera cinematografica in tutte le sue componenti, cosa che ne ha caratterizzato la nascita e tutta la sua storia seguente e che ha reso tale premio l’evento globale più importante per il mondo della settima arte».

«Inevitabilmente queste decisioni dettate da ansia da “I like it” tutta social contribuirà ulteriormente (già lo abbiamo potuto verificare) ad alimentare nell’immaginario collettivo l’errato messaggio che il pur onorevole premio per la miglior canzone originale sia assimilabile a quello di migliore colonna sonora – che noi preferiamo indicare come miglior Compositore, ma sarebbe accettabile anche la semplice traduzione letterale, cioè miglior partitura originale – di cui, “sineddoticamente” parlando, semmai rappresenta solo una piccola parte e che, mentre il primo, che viene televisivamente preferito al secondo per il suo presunto aspetto più glamour, proprio per questo sia ora considerato un premio artistico, il secondo viene invece relegato a “mero” premio tecnico».

Come annotazione finale val bene ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, che persino legalmente le sole figure autoriali artistiche riconosciute sono quelle del soggettista, dello sceneggiatore, del regista e del compositore (in Italia questo è ribadito nell’art. 44 della legge sul diritto d’autore 22/04/1941 n.633).

«Forse è giunto il momento di ridefinire correttamente il concetto di contributo artistico e contributo tecnico in un’opera filmica, perché per troppo tempo la categoria dei compositori ha accettato supinamente una definizione del proprio ruolo totalmente insensata».

«Sono certo che se fosse ancora in vita, il nostro presidente onorario, il Maestro Ennio Morricone, avrebbe avuto molto da dichiarare in merito. E noi con lui», conclude Pivio.

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