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Gianni Morandi smaschera le bugie di Lucio Dalla

Francesco Fredella
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Dieci anni senza Lucio Dalla, omaggiato da tutti nel giorno dell'anniversario della sua morte. Pierdavide Carone, Gianni Morandi, Samuele Bersani e Ron intervengono in radiovisione su RTL 102.5 per ripercorrere un'amicizia indelebile con il grande Lucio - che partecipò con Carone nel 2012 a Sanremo nelle insolite vesti di direttore d'orchestra che cantava.

Fu proprio Morandi, all'epoca conduttore e direttore artistico, a volerlo sul palco dell'Ariston. "Non voleva andare a Sanremo, non ne aveva voglia. Io gli chiesi di venire, anche con Carone. Lui si inventò il fatto di diventare un direttore d’orchestra che cantava, infatti fu una partecipazione piuttosto speciale”, racconta in radiovisione “Quella fu l’ultima volta in cui comparve in televisione e fece questo gesto molto generoso nei confronti di Carone ma anche nei miei”.

 

 

 

 

Tra le tante dicerie che esistono su ogni personaggio, su Lucio ce ne sono molte tra cui quella che dice che lui raccontava molte bugie. “Lui si inventava una fantasia tutta sua. In una giornata banale si inventa una cosa, oppure dava un appuntamento, non veniva e poi diceva che era arrivata sua zia dall’America, ma non aveva la zia in America”, svela Morandi. “A lui piaceva giocare, voleva essere amico di tutti e voleva essere gentile con tutti. Io gli chiesi perché mi raccontava le palle, lui mi diceva che si divertiva e che era fatto così”. “Lucio aveva scritto anche canzoni contro la guerra”, dice il cantante. “Lui ha fatto anche una versione di "C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones’" molto bella e intensa. A lui piaceva la pace”.

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