Achille Lauro va all'Eurovision per San Marino, così si scatenano i social
Achille Lauro a San Marino conquista un posto prezioso in Europa e accede di diritto all’Eurovision Song Contest A Torino dal 10 al 14 Maggio sfidando così il tricolore rappresentato da Mahmood e Blanco, i vincitori del festival di Sanremo. E sui social scoppia la polemica. Il fatto che Lauro non rappresenti la sua nazione ha fatto storcere il naso a molti su twitter: «Dallo sbandierare la bandiera italiana all’Ariston a rappresentare San Marino. Coerenza. Questa sconosciuta».
«Achille Lauro mi dà proprio l’impressione di chi viene fatto uscire dalla porta e rientra dalla finestra»… «Lauro una operazione di marketing più che per meriti artistici». Non solo: sempre sul social network è iniziata a circolare l’immagine della pagina Wikipedia di Achille Lauro con una nota aggiunta che recita: «Nel 2022 perderà la cittadinanza italiana per aver tradito la sua patria partecipando per San Marino all’Eurovision». Da parte sua il vincitore a «Una voce per San Marino» assicura: «Io e i miei collaboratori abbiamo lavorato molto per questo. Ora vogliamo portare all’estero tutta l’esperienza che abbiamo maturato in questi anni – ha spiegato Achille Lauro che ha vinto «Le nostre operazioni sceniche e musicali di questi anni potrebbero essere valorizzate davanti a un pubblico come quello di Eurovision».
Lauro dunque sfiderà Blanco e Mahmood vincitori di Sanremo con il brano «Brividi»: «Siamo amici – ammette, stemperando le polemiche su una presunta rivalità». Questo festival di San Marino che sembra lontano secoli dal Festival di Sanremo era partito anche quest’anno in sordina, pochi annunci, poche interazioni sui social e poco interesse da parte del pubblico italiano. Quest’anno però per la prima volta ha deciso di scegliere il suo campione attraverso un contest aperto a tutti. Il concorso organizzato non impone alcun vincolo di lingua o cittadinanza, una regola che rischia di rendere il piccolo Stato sempre più popolare visto che Una voce per San Marino potrebbe rivelarsi il piano di riserva perfetto per chi non vince i concorsi nazionali, come Achille Lauro che secondo le indiscrezioni si era già iscritto prima della sua partecipazione al festival di Sanremo dove è arrivato soltanto quattordicesimo. L’artista romano si è presentato sul palco del Teatro Nuovo di Dogana con una band e un pezzo dal sapore new punk. Il titolo è Stripper ed è un inedito. Una scelta sorprendente vista la pubblicazione, giorni fa di Achille Idol Superstar. «Il brano secondo me è un brano stra punk rock però con un sapore nuovo – continua Lauro. Diciamo che, suonando in un teatro, pochi si aspetterebbero questo brano da noi perché è un brano di estrema energia, dirompente. Però ha sicuramente un sapore internazionale. Io sono cresciuto con il cantautorato italiano, essendo cresciuto a Roma, amo anche quel tipo di mondo, ma forse sono l’esatto opposto. Mi piace contaminare». Tra citazioni nel testo di Like a virgin, Thriller, Personal Jesus, All I need is love, London calling, Nessuno mi può giudicare e così via, Stripper ha ottenuto anche il premio per il miglior brano radiofonico da una commissione una commissione presieduta da Giulio Rapetti, in arte Mogol, sulla tv di San Marino diretta dall’ex direttore di Rai 2, Ludovico di Meo.
La carta vincente, al prossimo Eurovision, di Lauro potrebbe essere quella che a differenza di Mahmood e Blanco, potrà essere votato dagli italiani. E a chi lo definisce un progetto di marketing, un testimonial vivente del marchio Gucci, un furbetto che sfrutta la provocazione per farsi pubblicità non lo capisce e, molto probabilmente, non lo ha mai capito – confessa: «Sono una persona che ama quello che fa, una persona a cui piace immaginare un progetto e toccarlo con mano. Amo la trasformazione, ma resto fedele alla mia identità: «Ho fatto progetti molti diversi, ma la mia anima non è mai cambiata. Grazie di cuore questa volta a San Marino, l’antica terra della libertà, per avermi invitato alla primissima edizione del suo festival e aver reso possibile tutto ciò. 'Ma che stupida voglia che ho».