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Damiano David e la fidanzata, Selvaggia Lucarelli smonta il caso: "Non c'è nessun eroe"

Giada Oricchio
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“Orribilmente finto romantico”. Selvaggia Lucarelli, editorialista del “Domani”, ripristina le gerarchie tra Damiano David e la fidanzata Giorgia Soleri. Ma cosa è successo? Il punto di partenza è un post Facebook scritto da una dottoressa nel campo della nutrizione in cui si legge che il frontman dei Maneskin tra una premiazione e un tour mondiale con i Rolling Stones ha accompagnato la donna amata a un incontro sulla vulvodinia a Roma: “Damiano dei Maneskin ha dedicato Coraline alla sua fidanzata Giorgia Soleri, che ha convissuto per anni con malattie, all'epoca invisibili, come vulvodinia ed endometriosi, ha sofferto senza essere capita e creduta dai medici.

Damiano ha partecipato ad un sit-in per far conoscere la vulvodinia all'Esquilino a Roma, con sì e no 20 gatti presenti, come uno qualsiasi. Damiano ha spostato impegni lavorativi per accompagnare Giorgia al convegno sulla vulvodinia e neuropatia del pudendo e l'ha supportata, abbracciata ed applaudita. (…). Donne, non accontentatevi di uno stronzo qualsiasi che manco risponde ad un messaggio”.

In pratica Damiano David è l’eroe anche se a vincere le pene dell’inferno è stata la pulzella Giorgia. Ed è su questo punto che Lucarelli smonta come un mobile dell’Ikea il post virale: “Intanto l’evento a cui avrebbero partecipato “20 gatti” era un convegno sulla vulvodinia in cui veniva presentata la proposta di legge perché venga riconosciuta come malattia cronica e invalidante. Un traguardo importante, che deve molto all’impegno di Giorgia Soleri. (…). Dunque, non si comprende perché quello elogiato in un articolo che racconta il lungo iter che ha portato fin qui Giorgia Soleri sia Damiano dei Maneskin che qui ha un ruolo laterale. (…). Nel post orribilmente finto-romantico della dottoressa c’è invece l’eroicizzazione del maschio famoso, quello che apre i concerti dei Rolling Stones, quello celebre dei due che si scomoda per accompagnare la fidanzata malata (del suo impegno da attivista neppure mezza riga)”.

Sempre nell’editoriale per “Domani”, la giornalista osserva che lo slogan “tutte le donne meritano un Damiano” è patriarcale e maschilista: “Magari merito perfino un uomo che mi aiuti a scaricare l’auto piena di buste della spesa e venga a prendermi in clinica dopo il parto. Che magari si prenda tre ore dal lavoro e sposti il calcetto per me, se si tratta di venire alla mia cerimonia di laurea. Davvero un’aspirazione colma di ambizione. (…). Damiano ha fatto quello che si fa nella vita quando si ama qualcuno ovvero condividere un momento importante, esserci. E questo non è più speciale se quel qualcuno accanto a te nei momenti che contano è il leader di una band mondiale, il manager di una multinazionale o un calciatore famoso. All’interno di una relazione si è Giorgia e Damiano. Fine. Traslare lo status professionale dei due nella lettura di un episodio banalissimo è una scelta narrativa sbagliata, stupida e antidiluviana. Giorgia e Damiano appaiono due persone perfettamente centrate e a fuoco, ognuno nel proprio ambito”. E conclude ricordando: “L’immagine dell’eroe romantico non serve a lui e, soprattutto, alle donne”.

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