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Il graffio a Draghi fa sudare freddo Amadeus. Dargen D'Amico, come se ne esce a Sanremo 2022

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Nell'anno delle previsioni azzeccate, come Mahmood e Blanco che hanno trionfato con "Brividi" davanti agli altri favoriti Elisa e Gianni Morandi, al Festival di Sanremo 2022 tutto è andato liscio. Amadeus ha tirato i fili delle esibizioni, anche Fiorello e Checco Zalone hanno fatto ridere senza fare puntare il dito sul governo. Paradossalmente, l'unico graffio alla politica e all'esecutivo di Mario Draghi è arrivato non dal cantautore impegnato Giovanni Truppi in canottiera rossa o dal pugno chiuso de La rappresentante di lista, ma dal disincantato Dargen D'Amico.

 

Il barbuto e occhialuto cantante di "Dove si balla" già la prima sera aveva dimostrato di non avere peli sulla lingua quando ha detto ad Amadeus di essere stato perfido nel metterlo in scaletta dopo i Maneskin. Poi nella quarta ha scatenato la polemica sul televoto: "Facciamo una votazione seria. Non come per il presidente della Repubblica".

 

Nella serata finale, dove si è classificato tredicesimo, il cantautore milanese dal look psichedelico ha voluto ringraziare il direttore artistico: “Grazie per aver creduto in me”. Ma poi al conduttore sono venuti i sudori freddi. “Voglio ringraziare anche il governo italiano che tende a dimenticarsi delle piccole realtà musicali” e così "ci tocca venire a Sanremo". La cosa rimane lì, superata dalla gag in cui Amadeus si mette gli occhiali da sole per imitare il cantante dagli occhi sconosciuti ai più: "Ma non te li togli mai?" chiede a Dargen. "Solo quando faccio la pipì, per non sporcare". Insomma, se ne fo**e e balla. 

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