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La rivelazione choc di Bono Vox: “Brividi ed imbarazzo a risentire le canzoni degli U2”

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Che succede a Bono Vox? Il cantante e leader degli U2 è stato ospite del podcast Awards Chatter di The Hollywood Reporter e ha lasciato tutti di stucco per le rivelazioni scottanti sulla band irlandese di cui è il frontman: “Rabbrividisco per l’imbarazzo che prova con gran parte delle canzoni realizzate dagli U2, non mi piace nemmeno il nome della band. La maggior parte delle canzoni mi imbarazzano, tranne 'Miss Sarajevo' con Luciano Pavarotti, quella che ascolto di più, e 'Vertigo', il singolo di cui sono probabilmente più orgoglioso, per il modo in cui si connette con il pubblico. Sono canzoni cringe. Vi racconto cosa mi è successo una volta: ero in macchina, quando una delle nostre canzoni è passata alla radio e sono diventato di colore scarlatto, come si dice a Dublino. Ero così imbarazzato. Penso che gli U2 remino molto verso questo sentimento, forse questo è il posto dove stare come artista, proprio al limite del tuo livello di imbarazzo”.

 


Le dichiarazioni di Bono lasciano attoniti, ma non sono finite qui: “Quando mi sento cantare spengo la radio, perché non posso ascoltare le mie performance vocali. Se la band è ancora incredibile, invece la mia voce da macho irlandese è sbiadita. Sono insoddisfatto anche per i testi delle canzoni, come quelli dell'album di debutto ‘Boy’ pubblicato nel 1980 che, così come altri contiene del materiale unico ed originale e poteva essere curato più nel dettagli. Riascoltando i primi album il suono è incredibile ma non la mia voce, che sento come tesa e non molto da macho”. 

 

 

Infine c’è spazio per una critica al nome stesso della band: “Il nome U2 era ispirato all’aereo spia americano. Nella nostra mente ricordava l’aereo spia, era futuristico. Poi è diventato una sorta di accettazione implicita di quello che quell’aereo significava. Non mi piace quel nome. Ancora non mi piace molto il nome, anche se Paul McGuinness, il nostro primo manager, diceva 'guarda, è un bel nome, starà bene su una maglietta, una lettera e un numero’”. Stessa linea di pensiero per David Howell Evans in arte The Edge, il chitarrista del gruppo, che non apprezza il gioco di parole che ne viene fuori leggendo U2. È crisi totale per la band.

 

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