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American Circus, un sogno lungo 58 anni

Francesco Puglisi
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Ha 58 anni e non li dimostra e continua a mantenere lo stesso fascino di allora. Stiamo parlando dell’American Circus, uno dei complessi più grandi d’Europa che torna da questa sera a Roma in viale Tor di Quinto. Era il 22 novembre 1963 quando Torino doveva accogliere la prima assoluta del Circo Americano, grande operazione circense finalizzata a sbarrare l’ingresso in Italia dello statunitense Circo Barnum che aveva annunciato un tour europeo. Dietro il marchio Circo Americano una cordata di impresari spagnoli e tedeschi, guidati dalla famiglia Togni. I quotidiani da diversi giorni annunciava il grande evento che avrebbe debuttato il 22 novembre all’interno del Palasport. Quella stessa sera il mondo apprese da radio, tv e agenzie di stampa dell’attentato al Presidente Kennedy. Mentre il pubblico prendeva posto e il palazzetto era quasi esaurito anche lo staff del Circo Americano ricevette la notizia che scioccò il mondo.

Ancora non si sapeva che il Presidente avesse perso la vita, si sapeva solo che era stato vittima di un episodio gravissimo . Enis Togni, dopo essersi consultato con i soci, annullò lo spettacolo rimandò a casa il numerosissimo pubblico che avrebbe potuto assistere allo show nei giorni successivi. La prima ebbe così luogo il 23 novembre, dopo due minuti di silenzio e raccoglimento con tutto il cast in pista. Il pubblico fu ancora più convinto di assistere davvero a un grande evento made in Usa. Da lì in poi il Circo Americano in tutte le successive città, fu accolto come un grande evento con sold out in ogni città. In 58 anni di attività la famiglia Togni (oggi sola al comando della grande impresa) ha portato i propri spettacoli in tutta Europa.

Politici di tutte le epoche si sono recati sotto lo chapiteaux. Aldo Moro nel periodo in cui era Presidente del Consiglio fece visita al Circo Americano, così come Pietro Nenni. Oltre a uno stuolo di attori e personaggi della tv e del teatro, primo tra tutti Giuliano Gemma che apprese l’arte del trapezio sotto il tendone del Circo Americano. Paolo Villaggio nel 1975 ambientò una delle scene più celebri del suo Fantozzi nella grande pista. «Siamo molto felici di tornare a Roma dove siamo stati sempre accolti calorosamente – spiegano Flavio e Daniele Togni, produttori dello show – i contratti internazionali ci tengono lontani dall’Italia per gran parte dell’anno, ma riportare il Circo Americano nella Capitale ci fa sentire nuovamente a casa».

La pista accoglierà artisti internazionali laureati nei più importanti festival del mondo. Tra questi Flavio Togni, l’artista più premiato nel Principato di Monaco che grazie al rapporto instaurato con i suoi magnifici cavalli, ha ricevuto dalle mani della Principessa Stephanie e del Principe Alberto l’Oscar del Circo, l’ambito Clown d’Oro e tre Clown d’Argento. Flavio sarà protagonista di uno spettacolare carosello equestre animato da oltre venti cavalli di varie razze. La famiglia Togni che vanta al suo attivo 140 anni di attività circense, è giunta alla quinta generazione che oggi in pista propone discipline storiche, aggiornate e in linea con i più moderni principi dell’addestramento. La dimostrazione più eloquente in tal senso ci viene fornita da Bruno Togni che a soli 24 anni propone un maestoso gruppo composto da dieci tigri di colore diverso. La nuova generazione è presente in pista anche con un quadro di alta scuola proposto da Ilaria, Claudio Enis e Adriana Togni; l’acrobatica eccentrica di Enis e Claudio Togni e l’antipodismo (ossia la giocoleria con i piedi) di Erika Togni. Il grande successo riscosso dalla quinta generazione della famiglia Togni in numerosi festival internazionali testimonia la qualità del lavoro proposto da questa dinastia che afferma in tutto il mondo il proprio marchio come garanzia di qualità e made in Italy. Non manca il brivido con i trapezisti volanti colombiani Flying Rodrigues, gli spericolati funamboli, le evoluzioni a terra e i mozzafiato salti al fast track della troupe ucraina The Flying Jumpers, il talentuoso verticalista Samuele Manfredini e la prorompente comicità del clown Joy Costa. Uno show che mantiene la grande tradizione di casa Togni.

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