Draghi al Quirinale, Abatantuono cosa rivela a Giletti
La confessione di Diego Abatantuono, che stavolta parla anche di politica (e non solo di cinema). Lo fa durante “Giletti 102.5”. “Draghi resti Premier”, dice il famoso attore. “Mi dispiacerebbe perderlo come presidente del Consiglio. Direi che forse sarebbe il caso di rimanere così e di trovare un altro nome valido per il Quirinale", continua il famoso attore. Intanto, nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto green pass, che sancisce la nascita della certificazione verde "rafforzata".
L’attore, però, chiacchierando con Giletti fa anche il bilancio dell'ultimo anno. E dice: "Sono contento. E’ stato un anno comunque in cui ho lavorato molto. Frequento poco la televisione, faccio il cinema. Penso che bisognerebbe fare così. Se sai fare una cosa, è inutile farne altre quattro o cinque...Io poi ho la sindrome di Gianni Morandi, avendo iniziato a lavorare da giovane e non essendo più ora molto giovane, ci sono sempre stato".
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Capitolo lavoro e famiglia. Abatantuono apre il cassetto dei ricordi. “Ho sempre cercato di fare al massimo due film all’anno per stare con i miei figli", racconta. "Il tempo passa e non si torna indietro, non c’è la moviola, e io non volevo avere il rimpianto di non essere stato con loro. Una volta rinunciai a un film con Pupi Avati, nonostante mi lega un lui un bel rapporto, proprio perché si girava d’estate, quando avevo gli unici due mesi per andare in vacanza con i miei figli. La generazione di oggi", continua Abatantuono, "è figlia di due generazioni che sono state bene. I miei genitori hanno fatto di tutto per non farmi avere problemi. I ragazzi di oggi si sono forse un po’ distratti…"