Pronta a condurre Sanremo, Antonella Clerici lancia la sfida
Torna The Voice Senior con la seconda edizione. Il programma, che dà agli over 60 la possibilità di esibirsi dinanzi alla vasta platea televisiva, è in calendario per questa sera, su Rai 1 in prima serata. Alla conduzione Antonella Clerici che già era stata la padrona di casa della prima edizione. Un’edizione che aveva raggiunto circo il 20% di share superando, con queste cifre, tutte le aspettative della vigilia. Novità, quest’anno, nella giuria: infatti accanto a Loredana Bertè, Clementino e Gigi D’Alessio, riconfermati dalla prima edizione, c’è Orietta Berti che, come new entry, ha sostituito Al Bano e sua figlia Jasmine. «Saranno otto puntate complessivamente, tre in più rispetto allo scorso anno quando il programma sembrava essere un esperimento che, fortunatamente si è rivelato positivo. Avremo sei appuntamenti con le Blind audition, una semifinale ed una finale che chiude il ciclo e laurea il primo classificato della seconda edizione» anticipa Antonella Clerici. Che risponde ad altre domande e svela un sogno segreto.
Come definirebbe The Voice Senior?
«Il programma è leggerezza e riflessione, un mix di innumerevoli emozioni e di talenti. Rappresenta la verità e la vita vera».
Si spieghi meglio
«Innanzitutto il programma vuole lanciare un messaggio: gli over 60 che si presentano non cercano soltanto un riscatto da scelte obbligate fatte in passato per cui hanno dovuto rinunciare alla musica ed alle loro aspirazioni. Sono persone vere che vogliono proporre e proporsi perché ancora in grado di dare tanto: è la consapevolezza, insomma, di una seconda chance».
Quali sono le età dei partecipanti?
«Il più giovane ha 60 anni, il più anziano ne ha compiuto 88. Tutti sono animati d un grande desiderio di rimettersi in gioco e tutti sono portatori di storie vere, emozionanti, commoventi, l’una differente dall’altra. Ma nello stesso tempo in ognuno c’è grinta e armonia. Parleremo anche della disabilità, del superamento di malattie anche gravi, di persone che dopo una vita trascorsa all’estero, hanno sentito il bisogno di ritrovare in Italia le proprie radici. Abbiamo ricevuto circa duemila candidature, ne abbiamo selezionato 300».
Quale è stato l’arricchimento professionale tratto dalla prima edizione?
«Lo scorso anno per me era tutto nuovo. The Voice Senior implica una conduzione differente da quella più ridondante alla quale ero abituata in passato. Quindi ho tolto a me stessa per dare più spazio agli altri. Un vero e proprio arricchimento soprattutto umano dinanzi alla molteplicità di storie e di vicissitudini umane raccontate nel programma. Tutte sempre differenti l’una dall’altra: si ride, si piange, ma il filo rosso che le unisce è la musica».
Quali ingredienti le danno la carica per rendere al meglio professionalmente?
«Per lavorare in serenità e dare il massimo, non solo come conduttrice, ma anche come persona umana, io ho bisogno di sentirmi amata e ben accolta. Allora mi metto a mio agio e mi considero come in famiglia. E riesco ad avere una complicità con il pubblico da casa che mi gratifica e mi fa sentire tutto il suo affetto».
Si è sentita così a The Voice Senior?
«Certamente, fin dalla prima edizione. Non sono soltanto le esibizioni ad essere protagoniste, ma soprattutto il lato umano dei partecipanti. Inoltre io, rispetto alla giuria che ascolta i brani senza conoscere gli interpreti, ho il privilegio di averli già incontrati, di gioire con loro se vengono scelti, oppure di doverli consolare se sono bocciati».
The Voice senior vuole mostrare che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni. Qual è oggi il suo sogno?
«A livello professionale non nascondo che mi piacerebbe condurre una nuova edizione del Festival di Sanremo, dopo quella da me gestita da sola nel 2010. Potrebbe essere l’occasione giusta per concludere, un giorno, la mia carriera e lasciare un segno forte».
Lei è stata per qualche anno lontana dalla tv. Questo nuovo successo lo vive come una rivalsa?
«No, questo termine non mi appartiene. Come non mi appartengono invidie e gelosie. Sono felice di aver ritrovato il mio equilibrio».