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Storie italiane, la rivelazione di Milly Carlucci sul caso Ballando: "Sabato il confronto tra Morgan e Selvaggia Lucarelli"

Francesco Fredella
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Tenetevi forte: sta per arrivare il confronto super tra Morgan e Selvaggia Lucarelli, che a Ballando con le Stelle se ne sono dette di tutti i colori. Lui, a quanto pare, ha deciso di denunciare la giurata di Ballando. Il Morgan-gate è già esploso. Stamattina a Storie italiane è intervenuta Milly Carlucci che ha detto: “L’unica cosa vera che ha sbagliato Morgan, al di là dei contenuti che erano interessanti, è il tono di voce, l’urlo, la voce che si alza non va bene. Noi italiani e latini abbiamo questo difetto, parli di politica, sport e altro si alza la voce” La Carlucci, a quanto pare, vuole tornare alla leggerezza di un tempo: quella che il suo programma ha da sempre regalato al pubblico. La padrona di casa stima sia Morgan, sia la Lucarelli. E vorrebbe un confronto. “Sabato cercherò di mettere Morgan e Selvaggia uno di fronte all’altro per fare la pace. Ci metterò tutto l’impegno. Adoro Selvaggia come donna, giornalista e giudice. Stimo Morgan e gli voglio bene. Voglio che i due parlino”, dice al telefono con Eleonora Daniele. Morgan, però, sarebbe intenzionato a lasciare la trasmissione (condizionale d'obbligo). Morgan, nei giorni scorsi, ha reagito duramente alle parole di Milly così: “Un vomito, umiliazione di professionisti dello spettacolo in un clima di volgarità”.

 

 

Poco fa Morgan su Instagram ha parlato di indignazione e ha spiegato i motivi della sua. Uno sfogo durissimo: "Mi sono indignato perché è una cosa inaccettabile, un sacrilegio avere a disposizione uno spazio di gigantesca visibilità, in una rete di stato, e anziché usarlo in modo educativo, mettendo in scena uno spettacolo d’arte, si impone a milioni di persone un vomito. Con annesso pure il divieto di chiamarlo schifezza altrimenti rincarano la dose”. Morgan è al tutti contro tutti. “Questo è inaccettabile non solo artisticamente ma moralmente e politicamente, ma tutto il sistema è nel torpore. Anche il pubblico si indigna e pensa che il canone è sacrosanto ma a condizione che si rispettino cultura, artisti, istruzione e talento, eccellenza, competenza e divertimento spettacolare d’arte. Non vedere umiliazione di professionisti dello spettacolo in un clima di volgarità, incompetenza e cattiveria”, tuona.

 

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