intervista
Perché partecipa a Tale e Quale, Alba Parietti si confessa
Per molti è stata una sorpresa vederla tra i concorrenti di quest’ultima edizione di Tale e Quale eppure per Alba Parietti la scelta di partecipare alla trasmissione di Carlo Conti ha radici che partono da lontano. «Da diversi anni si parlava di una mia possibile partecipazione alla trasmissione - ci ha confessato Alba- quest’anno mi hanno richiamato dopo un provino e alla fine ci ho pensato mezza giornata, non di più, perché so che l’impegno è molto pesante, è uno di quei programmi in cui quando ci entri sei talmente impegnato che non hai tempo per fare niente altro, ma la trovo un’esperienza molto bella e costruttiva, oggi come oggi sono molto contenta di aver accettato».
Loredana Bertè, Damiano dei Maneskin, Guesch Patti, Ornella Vanoni, Amanda Lear, questa settimana Mick Jagger… quale dei personaggi che ha interpretato ha trovato più difficile da imitare?
«Sono tutti personaggi che amo tantissimo, inizialmente Ornella la vedevo molto difficile tanto che non volevo farla e invece alla fine è forse quella che mi è venuta meglio. Loredana invece, lo confesso, avrei voluto interpretarla meglio anche perché la conosco bene, ma evidentemente la scelta del pezzo è stata determinante; del resto nella vita non ho mai scelto cose facili, mi piace guidare sul bagnato».
In ogni caso la stessa Vanoni ha avuto modo di apprezzarla.
«Conosco Ornella, è una che non regala nulla a nessuno, se avessi fatto male me l’avrebbe detto, per questo i suoi complimenti sono stati un gande regalo. In generale comunque io credo che non conti tanto proporre un’intonazione perfetta ma l’emozione che riusciamo a far passare al pubblico».
Cristiano Malgioglio in fatto di intonazione non è mai troppo clemente con lei, quanto c’è di prestabilito nei vostri siparietti?
«Di costruito non c’è nulla, è il gioco del teatro dell’arte che diverte il pubblico ma anche noi, è come quando si scherza con gli amici, ogni volta non so mai se mi dirà qualcosa di tremendo, ma alla fine anche lui così si mette in gioco».
Eppure lo conosce da tempo, in uno dei suoi primi programmi «La piscina» come la sigla di chiusura interpretava proprio la sua «L'importante è finire»...
«La piscina fu un’altra esperienza televisiva meravigliosa, all’epoca qualsiasi cosa facevo andava bene... potevo anche stonare. Comunque Malgioglio è un amico, con lui mi diverto e poi di solito prima mi massacra ma poi è magnanimo nei voti».
Che approccio ha con il mondo delle imitazioni? Nell’84 lavorò con un grande del genere come Gigi Sabani in «Ok, il prezzo è giusto!», ha preso qualche spunto da lui?
«Ho lavorato molto con lui, lo ricordo come una persona molto allegra e molto piacevole, ma le mie sono delle trasfigurazioni più che delle imitazioni, quelli che interpreto sono personaggi che fanno parte di me, che mi hanno ispirato».
Come si trova con gli altri concorrenti di Tale e Quale? Molti sono giovani che non hanno la sua esperienza televisiva...
«Nel momento in cui entro in un gruppo ne faccio parte e non faccio mai pesare la mia storia, se lo facessi diventerebbe difficile per tutti lavorare insieme; se posso semmai dò dei consigli, cerco di creare spogliatoio come si dice in gergo, sono da sempre portata a fare questo».
Indubbiamente in molti le hanno riconosciuto il merito di essersi rimessa in gioco.
«Uno che fa il mio lavoro si mette sempre in gioco, soprattutto per divertirsi».
È vero che ha dichiarato che vorrebbe essere come Jane Fonda?
«Chi non vorrebbe essere come Jane Fonda? Ognuno poi ha un ideale cui ispirarsi, io non posso certo ispirarmi a una di 20 anni, nella Fonda invece vedo un bellissimo esempio di intelligenza, fascino e bellezza, è un’icona e le icone non tramontano mai».
Per chiudere, come vede la televisione di oggi?
«La televisione deve trovare una nuova strada per non essere snobbata dal pubblico giovane e dai social, se il mondo cambia dovrebbe farlo anche la TV».
Oggi si rischia poco?
«Quasi per niente e invece sui progetti nuovi andrebbe fatto molto di più».