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Spike Lee la gaffe a Cannes è clamorosa, poi chiede scusa a tutti

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Una Palma d’Oro francese e al femminile per il 74mo Festival di Cannes: a vincere è stato "Titane", il film di Julia Ducournau, che segna il ritorno alla vittoria di una regista donna sulla Croisette 28 anni dopo Jane Campion con "Lezioni di piano".

La serata sarà però ricordata soprattutto per la gaffe di Spike Lee che ha annunciato la Palma d’oro come primo riconoscimento senza lasciare la tradizionale suspense per il finale. Il 64enne regista di Atlanta si è poi scusato per lo "spoiler" con un pizzico di autoironia: «In 63 anni di vita ho capito che è importante avere sempre una seconda possibilità». Poi ha lasciato che ad annunciare la palma d’Oro fosse Sharon Stone («lei non farà casini», ha detto scherzando). L’horror-thriller «Titan» della 38enne Julia Ducournau, portata alla ribalta da «Raw», prende il titolo dal metallo della placca inserita nella testa della giovane protagonista Alexia (Agathe Rousselle) dopo un incidente che ha subito da ragazzina. La regista commossa ha ringraziato la giuria (composta da cinque donne e tre uomini) per «aver portato la diversità e aver fatto entrare i miei mostri che sono capaci di bellezza». La cerimonia si è aperta con il premio ai cortometraggi: menzione per "Le ciel du mois d’out" e la Palma d’oro a "Tous les corbeaux du monde da Hong Kong". La Camera d’or per l’opera prima è andata a "Murina" della regista croata Antoneta Alamat.

 

 

 

 

 

Se Nanni Moretti è rimasto a bocca asciutta con il suo ’Tre pianì, il cinema italiano si è potuto consolare con Marco Bellocchio. Il regista emiliano, dopo il successo del documentario "Marx può aspettare" sul fratello morto suicida a 26 anni, ha ricevuto il raro privilegio della Palma d’onore alla carriera consegnatagli dall’amico Paolo Sorrentino. «Ogni volta che l’ho incontrato ho apprezzato la sua intelligenza, ognuno dei suoi film è un’emozione», ha affermato il regista. «Le cose che ho fatto riuscite hanno sempre tenuto due concetti: immaginazione e coraggio, sono due cose obbligatorie nel nostro mestiere», ha detto bellocchio, «il regista deve avere coraggio, le cose di cui sono più soddisfatto nascono da un atto di coraggio».

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