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Bufera sul video di "Mille". Così la drag queen si scaglia contro Fedez

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Giorgia Peretti
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Divampa la polemica agli esordi del video musicale di “Mille”. Ad entrare nell’occhio del ciclone è il paladino della comunità Lgbt, Fedez. Il singolo che conta anche la partecipazione di Orietta Berti e Achille Lauro in poche ore dal suo lancio in rete ha già ottenuto più di un milione e mezzo di visualizzazioni su YouTube.

Un successo sembrerebbe, se non fosse per le pesanti accuse che sono piovute proprio in queste ore. La denuncia arriva direttamente da Paola Penelope, una delle due drag queen ingaggiata per recitare nella clip. La collaboratrice si sfoga in un post sul proprio account Facebook in cui spara a zero contro lo staff del cantante. Una lunga lettera indirizzata al marito di Chiara Ferragni dove la Penelope ha parlato di un “lavoro da incubo” menzionando alcuni degli insulti ricevuti dagli addetti ai lavori durante la giornata delle riprese. Stando alle sue parole avrebbe dovuto avere maggiore spazio nel videoclip assieme ad una collega, salvo poi essere confinate entrambe alle estremità di ogni scena del primo giorno.

 

 

 

 

Su Facebook scrive: “Caro Fedez, quando ho ricevuto la chiamata ero felicissima che un cantante famoso, e che ultimamente si è molto speso per la comunità LGBT, avesse pensato ad utilizzare la figura delle Drag Queen in un grande progetto, non solo per dare colore ma anche per l'aspetto sociale che rappresentiamo e che spesso viene dimenticato. Devo dirlo fuori dai denti: sono stati due giorni di lavoro da incubo!”.

La drag queen, continua specificando che Fedez non ha assistito alla scena ma lo esorta a controllare meglio le persone che si affianca, proprio in virtù della sua presenza in prima linea sulla questione: “Avremmo dovuto far parte della band e delle damigelle - ha scritto- ma è ormai evidente che non è stato così. Insieme alla mia collega dovevamo girare una scena corale in cui dal centro siamo state passate alle estremità". Infine, sostiene che loro presenza fosse “fuori contesto” lamentandone anche la poca necessità all’interno del video e alludendo, neanche troppo velatamente, ad una partecipazione meramente simbolica. Una volta minacciato di andare via dal set la produzione avrebbe rassicurato la Penelope circa il suo ruolo ma il giorno seguente la situazione resta invariata. La drag queen definisce quel momento “dramma”: “Allo stop di questa scena “colossale" sentiamo l'aiuto regista dire al megafono “Dite alle trans di mettersi all’ombra”; la mia reazione, ovviamente, è stata tempestiva e ho detto subito: “Ok, vado a casa. Arrivederci!”.

A disturbare non sarebbe stato l'appellativo: "Intendiamoci, essere chiamata "trans" non è un’offesa, anzi, ma lì ho avuto la certezza che la regia non avesse la consapevolezza della figura della Drag Queen e che la nostra presenza non avesse alcun senso". La drag queen poi esortata nuovamente dalle scuse della produzione decide di partecipare al progetto. Ma da quanto scrive la vicenda non sembra essersi conclusa in maniera pacifica: “Senza entrare nei dettagli, voglio solo dirti che ho dovuto avvalermi dell'assistenza di un legale”. Infine, la bordata diretta a Fedez: “Non basta esporsi pubblicamente in tv, bisogna farlo ogni giorno, anche nel quotidiano, anche scegliendo uno staff che ci rappresenti – poi continua - spero che nelle tue prossime produzioni scelga con maggiore attenzione i collaboratori da cui decidi di circondarti perché agire nel quotidiano vale più che l'esposizione mediatica.”

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