retroscena
"Il primo lo misi io di notte per paura che...". Moccia svela la verità sui lucchetti di Ponte Milvio
2006. Esattamente 8 febbraio. Poco dopo la mezzanotte, in una Ponte Milvio deserta, Federico Moccia - autore di successo del libro più venduto di sempre e intitolato "Io e te tre metri sopra il cielo" - lascia un lucchetto al terzo palo. Proprio come nel libro. "Avevo paura che, essendo uscito da poco il libro, qualche lettore andasse a Ponte Milvio e non trovasse nemmeno un lucchetto", svela a RTL102.5 News durante un collegamento zoom. "Dopo poche settimane il ponte era pieno di lucchetti", dice. E, così, il romanzo di Federico Moccia è diventato un vero e proprio best seller (più venduto di tutti i tempi), tradotto in America e in Australia.
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A distanza di 15 anni, Moccia è fiero di quella fatica letteraria che ha fatto sognare gli adolescenti a ridosso degli anni Duemila. Moccia parla ad intere generazioni in tutto il mondo. Ma com'è nata l'idea del romanzo? "E' la storia d'amore che ho vissuto a 16 anni, ma io non davo botte come il protagonista perché le prendevo. E' stata la mia vendetta letteraria. Quella ragazza si chiamava Fabrizia, io l'aveva soprannominata Bibi", dice Moccia.
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Il suo "Tre metri sopra il cielo" continua a far sognare a distanza di anni. "Quella sera dell'8 febbraio non avrei mai immaginato che i lucchetti si moltiplicassero a questo punto. In tutto il mondo sono spuntati come funghi. Persino in Francia...", dice l'autore del romanzo da sempre più letto dagli adolescenti. Ora, a quanto pare, Moccia ha voglia di rimettersi in gioco con un altro libro. "Ho deciso di far uscire in Italia un personaggio per i più piccoli, un cane, disegnato da un'influencer. La storia è già uscita in Spagna", conclude. Ora Moccia sogna il ritorno in tv con un programma dedicato a genitori e figli. "Lo immagino da tempo e mi piacerebbe che fosse una via di mezzo tra presenza in studio e rvm montati": l'idea, dalle parole di Moccia, sembra già un successo.