Covid, Scanzi torna ad Otto e mezzo ed accusa Salvini e Draghi: "Riaperture scelta ideologica, vanificano i sacrifici"
Si discute sulle nuove riaperture a Otto e mezzo, il programma di approfondimento politico condotto da Lilli Gruber su La 7. Tra gli ospiti della puntata di giovedì 22 aprile torna una vecchia conoscenza, Andrea Scanzi. Il giornalista del Fatto Quotidiano al centro della polemica dopo essersi fatto inoculare il vaccino AstraZeneca saltando la lunga fila e avvalendosi del titolo di “caregiver”, perché tutore di genitori fragili. Questa volta, torna a parlare delle diatribe dietro al nuovo decreto riaperture ma soprattutto del ruolo nel governo di Matteo Salvini. Il leader della Lega si è astenuto nella votazione del provvedimento che prevede il coprifuoco alle 22 fino a luglio. Si tratta di un Salvini di lotta o di governo?
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"Salvini dice di stare al governo per incidere nelle misure ma poi se ne tira fuori" pizzica la Gruber. Andrea Scanzi non è sorpreso dalla decisione del leader della Lega di far astenere i suoi ministri sulla votazione in Cdm del decreto aperture: "Di cosa ci stupiamo? È la sua natura politica. Il vero problema di Salvini è la vera natura di Salvini, è quella roba lì. Quando ci saranno delle cose belle che farà Draghi ci metterà il cappello, andrà in televisione a dire: avete visto quanto sono stato bravo? Nel momento in cui ci sarà qualcosa di impopolare a quel punto cosa fa, dice al Pd, M5s e LeU che sono palesemente in difficoltà, la croce portatela voi. È questo il giochino di Salvini, dopo di che c’è anche la lotta politica con la Meloni ma non ci vedo niente di strano. Nel momento in cui si entra nel semestre bianco quando tutto sarà bloccato perché tanto non si potrà andare a votare, lui potrebbe anche inventarsi di tornare all’opposizione e recuperare consensi”.
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Anche sulle riaperture Scanzi sembra essere un fiume in piena, sottolineando come questo provvedimento, a detta sua, veicoli un messaggio non aderente alla complicata realtà dei contagi: “Sta passando un messaggio di 'liberi tutti', il problema è la fuga in avanti di Draghi con questo provvedimento firmato da Draghi. Ci ha messo la faccia in base al rischio calcolato ma è una decisione che va a vanificare tutto quello che abbiamo fatto fin ora. Noi ci giochiamo l’estate, e lo dicono gli esperti come Galli e Crisanti non lo dico io. La gente non ce la fa più ma questa è una scelta ideologica basata sulle emozioni”.
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