Lillo spopola dopo Lol: "Il mio Posaman ha conquistato anche i più giovani"
Non c'era certo bisogno di LOL per scoprire l'innata simpatia e la vis comica di un attore come Lillo ma obiettivamente il successo e il clamore mediatico di questa trasmissione hanno consolidato non poco il suo personaggio soprattutto verso alcune fasce di pubblico. Tormentoni come «So' Lillo» e personaggi come «Posaman» sono rapidamente diventati in Rete dei veri e propri fenomeni cult soprattutto per i giovanissimi. In realtà si tratta di trovate e invenzioni comiche che trovano radici nell'ormai trentennale esperienza comica di Pasquale Petrolo in arte Lillo che, sin dai tempi dei Latte e i suoi derivati con Greg, si è sempre distinto per una comicità diretta, spiazzante, mai banale, spesso anche surreale (il suo Posaman di oggi probabilmente è figlio di quel suo "Normalman" tanto richiesto anche in teatro in passato). Gli abbiamo chiesto se si aspettava tutto questo successo da una trasmissione molto seguita in TV ma che anche ex post si è rivelata cliccatissima in Rete soprattutto dalle generazioni più giovani. «Mi aspettavo che andasse bene perché mentre realizzavamo le puntate mi accorgevo che il tutto era particolarmente divertente - ci ha confessato Lillo - ma sinceramente non mi aspettavo questo tipo di successo così ampio, così tanto da farla diventare quasi un fenomeno di costume».
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Conosceva già tutti i suoi colleghi-compagni di avventura?
«Tranne Luca Ravenna e Pintus che conoscevo poco, gli altri si, ci eravamo incrociati in alcune occasioni, ma in realtà non era quello l'importante per la riuscita di questo format, fondamentale è stato creare un gruppo affiatato come eravamo noi».
Un cast di comicità eterogenee...
«Si, sono stati molto bravi a scegliere il cast perché eravamo tutti molto diversi, eterogenei non solo per il carattere ma anche come stile di comicità».
A proposito di comicità quanto ha attinto dal suo vecchio repertorio per le sue performance estemporanee nella casa?
«Ho preso spunto in qualcosa dall'esperienza dei Latte e i suoi derivati ma sinceramente di repertorio ho potuto fare poco senza Greg, il nostro repertorio è tutto strutturato a due».
I suoi tormentoni «So' Lillo» e il personaggio di Posaman sono diventati dei veri e propri contenuti cult per i giovanissimi, come sono nati?
«So' Lillo devo dire che è nato sul momento, mentre il personaggio di Posaman l'ho pensato prima di entrare nella casa».
Si aspettava che riscuotessero questo successo? «Sinceramente no, quando fai una nuova cosa puoi sperare che sia divertente ma non puoi mai essere sicuro del suo risultato finale presso il pubblico, del resto questa è la vera magia di quello che facciamo, se uno già prima sapesse di proporre un tormentone vincente studiato a tavolino per certi versi sarebbe anche noioso».
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Su cosa sta lavorando ora dopo questo successo?
«Stiamo per girare il nostro secondo film con Greg, lo finiremo tra circa due mesi».
Del resto l'esperienza del vostro primo film da registi "D.N.A. Decisamente non adatti" dello scorso anno è stata incoraggiante...
«L'esperienza di DNA è stata più che positiva sia per i riscontri di pubblico che di critica, insieme ci divertiamo molto sul set».
Insomma siete in controtendenza con una categoria, quella degli artisti, che è reduce da stop forzati prolungati.
«Fortunatamente noi non siamo mai fermi e devo dire che mi fa particolarmente piacere non vedere ferme neanche le tante professionalità e maestranza che lavorano con noi. Spesso nel nostro mondo ci sono persone che vivono situazioni precarie, che lavorano davvero alla giornata e di questi tempi vedere tante professionalità che lavorano sul nostro set è proprio una bella soddisfazione».
E un ritorno in TV (LOL a parte)? Ci avete pensato?
«La TV la facciamo poco, soprattutto in televisione tendiamo a fare cose solo se veramente originali e l'idea di LOL era una di queste, non a caso abbiamo cominciato con "Le Iene" che soprattutto ai suoi inizi era un programma davvero innovativo».
Di certo per i giovanissimi ora Lillo è un vero innovatore...
«I miei nipoti sono diventati gli eroi della scuola perché sono parenti di Posaman. Scherzi a parte probabilmente tutto questo piace ai giovanissimi perché nasce da una comicità viscerale, molto diretta. Posaman diverte perché è molto tronfio e propone un tipo di comicità che fa ridere immediatamente; se un bambino apprezza quello che faccio vuol dire che funziona. I bambini non hanno sovrastrutture, se fosse per me fare i test dei miei spettacoli dedicati solo ai giovanissimi».
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