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"Rimbambito per il liquore..." cosa dice Pietro Castellitto a DiMartedì. Sui social lo massacrano
Tra gli ospiti di Giovanni Floris a DiMartedì il 13 aprile c'è anche Pietro Castellitto, attore e regista, figlio di Sergio e della scrittrice Margaret Mazzantini. Il volto di "Speravo de mori' prima", la serie su Francesco Totti si lancia in uno strano parallelismo sul tema vaccini.
"Ieri sera ho bevuto un liquore all'anice, stamattina ero rimbambito. Pensavo fosse a 26 gradi invece era oltre i quaranta. Ho rischiato di più bevendo quel liquore che uno che si è fatto il vaccino AstraZeneca. L'idea di vaccinazione rappresenta per molte persone una speranza. E' importante vaccinarsi tutti", dice il figlio d'arte lasciando un po' perplesso il conduttore che chiede subito l'aiuto degli altri ospiti per togliersi d'impaccio.
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"Entro fine maggio, secondo me, bisognerebbe fare di tutto per riaprire quanta più Italia possibile, non solo le sale. Anche perché ormai c'è un pensiero diffuso tra le persone..." dice ancora Castellitto in un altro giro di interventi ma sui social è stato già "bollato".
"Ok, Castellitto senior deve lanciare il figlio attore e a chi si affida? Ma agli amici di sinistra di Dimartedì con #Floris, dove il pupillo ci illumina con le sue opinioni sul COVID19. Livelli tristissimi", è uno dei tanti commenti su Twitter.
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"Geniale invitare il figlio di Castellitto per parlare di vaccini. Più tardi ci sarà Crisanti a commentare gli Oscar?"; "Castellitto stai sereno che con un paio di sambuche al massimo se non sei attrezzato vomiti. Altro che trombosi", gli scrivono sui social.
Ma non è solo una questione di anice stellato e vaccino anti-Covid, perché a far indignare un pezzo dei social sono anche le recenti dichiarazioni di Castellitto junior. "Ma Castellitto a parlare di astrazeneca perché? Non gli è bastato parlare, male, di metoo, violenze e filosofia?", scrive una utente.
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Perché in una intervista al Corriere, l'attore e regista ha puntato il dito contro l'ipocrisia che ha contraddistinto il movimento #MeToo. "Penso ai milioni incassati dagli studi legali attraverso il monumento all'ipocrisia del #MeToo, battaglia sacrosanta, ma se Kevin Spacey mi mette la mano sulla coscia gliela sposto, non gli rovino la vita chiedendo pure soldi; io vedo la volontà di potenza che sfrutta questa crociata morale per ingrassarsi, sto parlando come amante di Nietzsche", aveva detto riguardo le denunce di abusi sessuali nel mondo dello spettacolo Usa dopo il caso Harvey Weinstein e le denunce di attrici come l'italia Asia Argento.