Lamentela
Verissimo, Gerry Scotti si sfoga sul Covid: "Situazione imbarazzante, senza pubblico niente normalità"
Gerry Scotti ha raccontato a Silvia Toffanin, padrona di casa di “Verissimo”, il programma di Canale 5, sabato 27 marzo, la verità sul post Covid-19: “Altre persone non fortunate come me. Situazione imbarazzante”. Gerry Scotti, il volto garbato e gentile di Mediaset, è stato contagiato dal Coronavirus qualche mese fa, ha sfiorato la terapia intensiva, poi per fortuna ne è uscito: “Io ho avuto la sfortuna di averlo, ma di riprendermi velocemente, invece ho amici e conoscenti che lo hanno preso meno violento del mio ma stanno faticando molto a riprendersi, hanno degli strascichi. Da questo punto di vista ringrazio il Signore che mi ha dato modo di esserci quasi subito”.
Con un tono venato di polemica, il conduttore ha aggiunto: “Michelle Hunziker e io pensavamo di tornare a Striscia con tutto un altro clima, avevano fatto i conti e dissero che ne saremmo usciti in questi mesi, invece non è così, li hanno rifatti e pare che sia per giugno cioè quando finiremo il programma, speriamo che sia la volta buona per uscire da questa situazione imbarazzante. Il nostro lavoro è molto protetto, siamo sempre tutti tamponati, non è come andare in miniera, è un lavoro leggero e gradevole, ma solo quando rivedremo il pubblico in studio saremo tornati a una certa normalità”.
Gerry Scotti ha un altro motivo per sorridere alla vita: la nipotina Virginia che fa di lui un nonno entusiasta e un uomo rinato. “Diventi mamma, diventi papà ed è la nuova vita, poi arriva l’altra generazione ancora ed è tutta un’altra storia – ha detto a Silvia Toffanin -. Sono pazzo di mia nipote Virginia. Scaramanticamente mi sono fissato che voglio conoscere anche la figlia di Virginia. Tocchiamo ferro, ma se si sbriga…”. Da lunedì al suo fianco a “Striscia la Notizia” tornerà Michelle Hunziker che lo sponsorizza per la conduzione del Festival di Sanremo: “Con la cultura musicale che ha non può non fare il Festival!”.
Leggi anche: Gerry Scotti, incubo finito: "Finalmente a casa"