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Promossi e bocciati, ecco le pagelle del GfVip

Giada Oricchio
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Le pagelle semiserie del Grande Fratello Vip 5, il reality show che si è concluso lunedì 1 marzo con l’incoronazione di Tommaso Zorzi, medaglia d’argento per Pierpaolo Pretelli e bronzo per Stefania Orlando. Una finale seguita da 4.298.000 telespettatori pari al 25,4% di share.

Stefania Orlando. E’ la vincitrice morale di questa edizione da record. Dayane Mello ha cercato di sbarrarle tutti gli accessi alla finale e invece è stata Stefania ad accompagnarla alla porta. Con Tommaso Zorzi ha formato la “coppia più bella del mondo” e ha salvato il “Sacro Zorzando Impero” dagli attacchi dei fan rivali. Scherzi a parte, è una donna di classe, chirurgica nelle analisi e grande professionista della tv e della radio. La sua cifra è l'educazione, una vera rarità all'interno dei caravanserragli che sono i reality show. Il suo portamento ricorda l’avanzare di un veliero a vele spiegate ed è dotata di una bellezza magnetica. Timida, ma mai intimidita. Umile, ma non modesta. Tranquilla, ma mai scialba. Veemente nei litigi, ma mai irriguardosa. Non ha figli, ma non è meno materna di chi ha generato (leggasi la cagnolina Margot “strizzata” tra mamma e babbo Simone Gianlorenzi). Nella prima diretta Instagram ha raccolto 15 mila follower: “Il vostro affetto è stato una sorpresa, non perché mi sottovaluto, ma perché sto sempre con i piedi per terra. Sono felicissima di dove sono arrivata e del successo di Tommy. Sono al settimo cielo come poche volte mi è capitato nella vita. Non sono abituata a tutto questo”. E’ la RIscoperta del GFVip. Il suo Grande Fratello “c’è piaciuto, c’è piaciuto”. Si è guadagnata un programma tutto suo. Queen indiscussa. Voto 10 e lode.

Tommaso Zorzi. Chi entra Papa esce Cardinale. Non è stato il suo caso: vincitore annunciato tale è diventato. Ragazzo complesso, generoso, colto, divertente (la sua cultura musicale va da “La Filanda” a Miley Cyrus), vanitoso, scaltro e più spietato di Dayane Mello. Venticinque anni all’anagrafe, 50 di testa, ha utilizzato il GF come trampolino di lancio, come grimaldello per fare il lavoro dei sogni e ha centrato l’obiettivo: dalla nicchia di Instagram a personaggio (quasi) nazionalpopolare. La convivenza in “cattività” lo ha aiutato a smussare angoli e spigoli e a superare le pareti della sua testa. Un esempio? Ha chiesto scusa ad Andrea Zelletta per averlo tenuto a distanza basandosi su dei pregiudizi. Tanto di cappello invece per non aver sbandierato ai quattro venti l’innamoramento per Francesco Oppini. Lo ha ammesso solo quando il concorrente è uscito impedendone la strumentalizzazione e risparmiandoci clip da guardoni. Ieri notte a caldo ha detto: “Devo fare un discorso? No, io sono il vincitore. La verità è che volevate essere me ma non ce l’avete fatta”. Il tutto in tuta e tacchi alti rosso fuoco. Sbruffonate (con un fondo di verità) tipiche del personaggio Zorzi che rompono il politically correct e che lo rendono originale e particolare. Una voce fuori dal coro. E la ricchezza di famiglia non deve far storcere il naso come fosse motivo di demerito, altrimenti è discriminazione al contrario. E’ fiero della sua omosessualità ed è convinto assertore dei diritti LGBT: quando ne parla sa di cosa parla. Vi sembra poco? Tutte le volte che si scrive di lui, poi viene in mente un’altra sfaccettatura e si dovrebbe ricominciare daccapo. Non è Gesù (cit.) ma Pazzeska Milano. Iconico. Voto 10.

Pierpaolo Pretelli. E’ arrivato secondo aggrappandosi per i primi tre mesi alla liana di Elisabetta Gregoraci e nei successivi due mesi e mezzo a quella di Giulia Salemi (gli auguriamo tanta felicità). Nelle more ha trovato il tempo di rispolverare l’amore per l’ex Ariadna Romero. Poi, per fortuna il GFVip è finito. Poco limpido in alcune nomination, è stato un bell’esempio di amore paterno. Lo ricorderemo per il quadro di Maratea: 10 barattoli di verde, 10 di azzurro, 10 di marrone e alla fine una denuncia dall’Assessorato al Turismo della Basilicata. Mezzo punto in più per il fratello e l’ingombrante famiglia in perenne tour da Barbara D’Urso. Outsider senza infamia e senza lode. Voto 6.

Dayane Mello. Tanto bella (e lo è molto) quanto astuta. Ha sgomitato e sparlato perfino dei muri della casa perché il suo unico obiettivo era vincere l’ennesimo reality show cui partecipava. Ha conquistato la medaglia di legno e ha spaccato i social: da una parte i sostenitori che riconoscevano in lei una donna forgiata dalla vita, una bambina cresciuta a pane e difficoltà, eternamente “affamata di famiglia”, dall’altra i detrattori che le imputavano un’astuzia e una scorrettezza fastidiose ed eccessive. Due le cose imperdonabili: i pesanti attacchi personali ai concorrenti e la strategia queerbaiting: etero, lesbica (si è detta innamorata di Rosalinda), bisessuale, anzi no. Voleva intercettare i voti delle mamme, dei connazionali, delle lavoratrici, degli etero e al tempo stesso strizzava l’occhio alla comunità omosessuale ma non ha idea di cosa significhi la sigla LGBT. Scherza con i fanti ma lascia stare i Santi (e certe tematiche). Da questo tipo di tattica è scaturita la fama di incoerente. Poteva giocarsela meglio. Inutilmente divisiva. Voto 7.

Andrea Zelletta. Mi chiamo Andrea Zelletta, comandante dell’esercito di Taranto, generale delle legioni di “UominieDonne”, servo leale dell’unico vero imperatore Tommaso Zorzi. Padre di un figlio non ancora nato, marito di una (futura) moglie Natalia Paragoni che “prima di essere Natalia Paragoni sono la fidanzata di Andrea” (cit.) e avrò la mia vendetta da comodino in questo GFVip o nell’altro. Da silenzioso comò e permalosa reggi colonna ad adorabile spalla di Tommaso. Il prolungamento è stato la sua fortuna: un glow-up che gli ha reso giustizia. Un diesel (cit. Stefania). E’ un ragazzo di sani principi: animo tenero, mente riflessiva, placido osservatore e spirito giocoso. Ha avuto il coraggio di sfidare Zorzi per la finale. Kamikaze. Voto 8.

Rosalinda Cannavò. Dove la ritroviamo un’altra concorrente così? Entrata come Adua Del Vesco, ha snocciolato sette segrete, smascherato storie fake con Gabriel Garko (che ha fatto coming out) e con l’amico Massimiliano Morra, a suo dire gay (l’attore l’ha querelata), professato amore al fidanzato decennale Giuliano il “surreale” salvo poi lasciarlo con la chiave di casa in mano (first reaction: shock!), stretto un’amicizia molto fisica con Dayane Mello lasciando intendere che fosse amore e invece il calesse era Andrea Zenga. Zorzi le ha chiesto se le piacessero gli uomini o le donne e lei ha risposto imbarazzata, ma sincera: “Sono tutto ciò che vuoi che sia”. Ha detto tante bugie e l’ha sempre sfangata, ha usato molta strategia per non finire in nomination finché non ce l’ha sbattuta l’amica Dayane. Il tutto in 5 mesi e mezzo e con un faccino da bambola di porcellana che incanta, ma inganna. Vorremmo definirla acqua cheta, ma crediamo sia una 28enne in cerca di identità. Premio Poker Face. Voto 7.

I parenti di. Menzione speciale per questa categoria che oscilla eternamente tra rivendicazioni di autonomia da fratello, mamma, padre famoso, ecc. e clip dovute alla notorietà dei legami familiari. Enock, pur essendo un bravo ragazzo, ha brillato della luce pecoreccia di Mario Balotelli, Andrea Zenga, buono e spiritoso, ci ha ammorbati con il padre Walter per intere puntate, Guenda Goria ha cavalcato spregiudicata e con furbizia il passato tribolato con mamma Ruta. Affrancati a metà.

I rimpianti. Myriam Catania: mannaggia a lei che è voluta uscire troppo presto. Elisabetta Gregoraci: il suo beautycase e le urla con Selvaggia Roma hanno spicciato casa meglio di altri concorrenti in carne e ossa. Francesco Oppini: meme vivente e unico capace di tenere a bada Tommaso. Selvaggia Roma: allegra e caotica come la sua risata “suina”, pane al pane, vino al vino. Giacomo Urtis: potenziale trash sfruttato a metà.

I bocciati. Maria Teresa Ruta: dalla fabioteca alla falsoteca il passo è stato una serie di clip cattivelle mai mostrate, ma le riconosciamo di essere una volpe dello spettacolo come non ce ne sono più. Guenda Goria: non una vera bocciatura bensì un rinvio a settembre. Bella, sagace e talentuosa però poco spontanea. Matilde Brandi: per i sorrisi forzati ogni volta che la telecamera la inquadrava e per le punzecchiature ossessive a Stefania Orlando. Samantha De Grenet: sottocoperta dopo lo scivolone delle prime 48 ore, sembrava il lupo travestito da agnello. La preferivamo “cattiva” come all’Isola dei Famosi. Fulvio Abbate: poteva fare e dare un contributo diverso. Paolo Brosio: ricordiamo solo la frase su una folata dell’aria condizionata che “credevo fosse come i gas di Auschwitz”. Per il resto: no comment per evitare querele. Cristiano Malgioglio: ha fatto due errori, concedere il bis da concorrente e commettere gli stessi sbagli del GFVip2. Paganini non ripete!

Fuori categoria. Patrizia De Blanck: turpiloquio a gogo, doppiogioco e niente uso della biancheria intima nonostante fosse in tv, ma si è messa in gioco a 80 anni con un’anca sbilenca. Che le vuoi dire?! Massimiliano Morra: ha tenuto a battesimo la storica “Piazzetta Morra”, cioè la veranda, fumando in ascetico silenzio per ore e ore e il suo “c’ho riflettuto” ci ha fatto ridere per mesi.

Meteore. Carlotta Dell’Isola, Sonia Lorenzini, Cecilia Capriotti, Franceska Pepe, Mario Ermito: vi aspettiamo per il riscatto al prossimo reality show. Flavia Vento invece alla prossima fuga.

Squalificati. Lo sfasato e anacronistico Fausto Leali, la garanzia Stefano Bettarini, l’ingenuo Denis Dosio, il sessista Filippo Nardi e la disastrosa Alda D’Eusanio, con le loro affermazioni offensive, hanno confermato che il reality è format ipocrita per natura: sono stati messi dentro la casa per sortire quell’effetto e indignarsi al momento del patratac. Lezioncine a buon mercato. Voto 2

Alfonso Signorini. Il direttore del settimanale “Chi” ha messo in piedi un reality show a immagine e somiglianza dei suoi settimanali e lo ha rivendicato con orgoglio infischiandosene della retorica (il discorso sulla “sensibilità speciale” degli omosessuali era inascoltabile). E’ un assemblatore di cast sopraffino, senza di lui questo GFVip non ci sarebbe stato e ci saremmo dovuti accontentare di una Daniela Martani o di un Akash qualunque. Gli perdoniamo un lapalissiano doppiopesismo perché il fine era tutelare i vip funzionali alla buona riuscita del programma e passiamo sopra alle volte che il timone gli è sfuggito di mano, può succedere, ma la conduzione è il suo Tallone d’Achille. Guida a fari spenti nella notte. Voto 5.

Antonella Elia. L’ex gieffina ha cambiato opinione al pari di una banderuola che si stira a seconda del vento. A volte ficcante e chiara, altre da imbavagliare. Il faccia a faccia con Samantha De Grenet, oggetto di bodyshaming, è una delle pagine più brutte del reality. Voto 5.

Pupo. Un mistero la riconferma. Si contano sulle dita di una mano (facciamo pure mezza) gli interventi sensati. Troppe gaffe e battute a doppio senso che non facevano ridere. “Su di noi nemmeno una nuvola”, ma su di lui…Voto 4.

Autori. Hanno tramato e tessuto le storie per ben 5 mesi cercando di accalappiare, a volte in modo impietoso, tutti i target d’ascolto e preferendo romanzare le vite dei protagonisti a scapito dell’aspetto ludico anche se nell’ultimo mese lo hanno fatto rientrare dalla porta con il “GF Late Show”, pardon “TZ Late Show”. A volte la scrittura si è sentita troppo e peccava di fantasia, ma hanno costruito il niente su vuoto. Mica facile. Voto 8.

Censura. Che senso ha, fare un live 24h e poi abbassare i microfoni, cambiare inquadrature, strigliare i concorrenti in confessionale se nominano altri programmi? Troppe manipolazioni ai fini dello storytelling predisposto. Hai voluto la bicicletta? Pedala. Voto 0.

Menzioni d’onore. Sono entrati nel cuore della gente in punta di piedi: il padre della “portinaia alla riscossa” Stefania Orlando per la capacità di mischiare il rigore del diritto e l’estro dello chansonnier; Simone Gianlorenzi, marito della Orlando, per averle fatto da addetto stampa, avvocato difensore, personal shopper, costumista e fanbase; la mamma e la sorella di Tommaso per il piacevole sarcasmo e per non aver trotterellato onnipresenti in tv; il papà di Andrea Zelletta per la genuinità e la semplicità con cui lo ha rassicurato sul suo affetto; i nonni paterni della piccola Sofia per come si sono presi cura della bimba e della mamma Dayane; Ariadna Romero per essere rimasta nell’ombra mentre il figlio incontrava papà Pretelli. Aggiungiamo Flavio Briatore in qualità di convitato di pietra e Giulia Salemi: due GFVip, due storie d’amore. Crederci sempre, arrendersi mai. Ad maiora.

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