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Fedez confessa: ho l'ansia da Sanremo. I vecchi Festival? Ricordo i Gazosa

Carmen Guadalaxara
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È un upgrade stilistico. È pop con sfumature urban scritto a più mani da Federico Lucia, Francesca Michielin, Davide Simonetta, Alessandro Mahmoud, Alessandro Raina e prodotto da D.Whale, segna il ritorno dei due artisti che tornano a collaborare e ad esibirsi insieme dopo i successi di “Magnifico” e “Cigno Nero”.

 

“Chiamami per nome” è un brano in gara, dal 2 al 6 marzo, alla 71esima edizione del Festival della canzone italiana cantato da Fedez e Francesca Michielin. “Chiamami per nome” affronta principalmente le tematiche dell’amore, ma riflette anche le insicurezze del momento attuale, in cui siamo fortunati a vivere e il grande privilegio della speranza. 

 

Fedez non è più solo un rapper: oggi è un conduttore, un business man e soprattutto una figura mediatica di rilevanza non indifferente in Italia. Francesca è una ragazza figlia del suo tempo, che ascolta l'indie, l'urban e la trap, che sa che la musica liquida non conosce barriere, che sotto ai palchi dei festival internazionali studia le nuove tendenze e le assorbe e che magicamente cita Verga nel suo linguaggio comune. Qualche giorno fa Fedez aveva spoilerato 10 secondi del brano che fortunatamente, complice il regolamento della kermesse, non è stato eliminato. «Quando è avvenuto il fattaccio - ha raccontato Fedez - Francesca poteva apostrofarmi in qualsiasi maniera e invece mi ha dato supporto. L'indomani sono entrato in studio e ho detto: dai, ne siamo usciti più uniti, tutti mi hanno mandato a quel paese». 

Come state vivendo questo Festival?
 «È il mio primo Sanremo quindi c'è un po' di ansietta. Però il Festival voglio vivermelo tutto e godermelo. Comunque faccio meditazione trascendentale che consiglio a tutti. David Lynch è il testimonial migliore di me»
M: «L’ultima volta a Sanremo ero sola ed avevo appena vent’anni, l’ho vissuta un po’ come un campeggio. Stavolta avrò un monolocale per restare in tema con i miei pezzi. Quest’anno, oltre ad essere un pochino più grande, salirò sul palco con Federico e sarà comunque come se fosse un’esperienza nuova perché di fatto è un Sanremo molto particolare. Per lo stress e la tensione ho iniziato lo yoga».

Francesca quanto l’amicizia rende forte il vostro legame artistico?
«Federico sta prendendo il Festival con una serietà istruttiva. Ci confrontiamo tutti i giorni su ogni cosa, sta mettendo anima e corpo in questo progetto. Soltanto con lui, con cui ho molto confidenza, potevo condividere questo. Il legame artistico e quello di amicizia vanno di pari passo, i nostri consigli, le nostre chiacchiere vanno oltre a volte il progetto».

 

Sul palco senza pubblico.
F:
«Ho già provato l'esperienza di suonare senza pubblico, per supportare Scena Unita: è diverso ovviamente, ma credo che in un momento come questo il segnale da dare è esserci. Il pubblico è una problematica accessoria». 
M: «È stata un'esperienza surreale sperimentare il live in streaming quest’inverno perché quando sali sul palco è come se il concerto lo fai metà tu e metà il pubblico, però in questa situazione la salute e la sicurezza sono al primo posto, quindi sono d'accordo con scelta, ma canteremo pensando al pubblico da casa. Spero, però, che l'estate prossima si possano riproporre dei concerti in sicurezza». 

Fedez con sua moglie Chiara Ferragni avete avuto un ruolo molto importante durante questa pandemia raccolta di oltre 5 milioni di euro per il San Raffaele di Milano ndr.) che vi è valso anche l'Ambrogino d'Oro.
«Se devo vedere il bicchiere mezzo pieno, una cosa che mi ha lasciato questo periodo è sapere che facciamo parte di una comunità, sentire che facciamo parte di un Paese. Anzi, se devo dirla tutta, prima avevo pure un po' di repulsione. Non è detto che questo spirito rimanga. Però per ora c'è. Niente di quello che abbiamo fatto sarebbe stato possibile senza coesione». 

Cosa ricordate dei Festival del passato.
«Il Festival ha fatto un grandissimo salto di qualità negli ultimi anni ed è tornato a rappresentare lo stato attuale della musica italiana, in tutta la sua contemporaneità. Per me è tutto abbastanza nuovo, sto scoprendo ritualità fantastiche di questa grande tradizione. Confesso che la canzone che ricordo maggiormente è quella dei Gazosa, che vinsero nella categoria giovani, del 2001 WWW Mi piaci tu». 
M: «Potrebbe sembrare assurdo ma il ricordo del mio primo Sanremo è sempre del 2001. Avevo 6 anni ma sono rimasta veramente fulminata dai Bluvertigo e Morgan. Lui truccato al viso e le mani, un’immagine che non dimenticherò».<QA0>
 

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