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GF Vip late show, fenomeno Tommaso Zorzi con il reality nel reality

Giada Oricchio
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E’ nata una stella? Chi è Tommaso Zorzi, il concorrente del Grande Fratello Vip 5 che ha triplicato lo share di Mediaset Extra con il programma-esperimento “GFVip late show”, in onda mercoledì 27 gennaio. Mercoledì sera intorno alle 22.30 boom di ascolti su Mediaset Extra, canale 55 del digitale terrestre: il “GFVip late show” ideato, scritto e condotto da Tommaso Zorzi ha ottenuto 334.000 telespettatori e sfiorato il 2,7% di share. L’ascolto più alto di tutta la giornata, il triplo delle altre fasce orarie. Addirittura sul pubblico femminile (25-34 anni) ha raggiunto il 4,3% di share e su quello maschile (15-24 anni) il 5,1%.

Su Twitter ha ottenuto 68.000 tweet contro i circa 19.000 de “La Caserma” su Rai2. Un programma all’interno di un live 24h che va meglio della trasmissione principale. Mai successo in tanti anni di reality show.

Così Tommaso Zorzi è diventato il case study del Grande Fratello Vip. Milanese, appena 25 anni, di famiglia ricca, figlio di genitori separati, è il primo concorrente che è anche autore, regista, attore e produttore. Sta tenendo in scacco gli addetti ai lavori (molti avevano pronosticato una disfatta reputazionale, nda) e i coinquilini stessi. Tommaso Zorzi parla, ragiona, scruta, riflette come se fosse l’incarnazione del grande occhio del Grande Fratello: vede tutto e sa tutto, sembra sempre un passo avanti agli altri. Se ti osserva, puoi iniziare a rabbrividire nella tue pantofole calde perché dà l’impressione di sapere che quando avevi 5 anni hai rubato la merendina alla tua compagna di classe. Uno scanner umano. L’influencer è entrato nel loft di Cinecittà con 800.000 follower su Instagram e ora ne conta 1.300.000, ha lanciato modi di dire, le sue espressioni sono diventate meme e gif, la sigla del suo nome e cognome è stata trasformata nell'hashtag #tzvip che ha superato di gran lunga i tweet di quello ufficiale e ha messo in piedi show attingendo solo alla farina del suo sacco. Possiede un carisma che gli consente di tirare i fili degli umori dei coinquilini: tutti cercano la sua approvazione, tanti vorrebbero entrare nel suo mondo, pochissimi stabiliscono il contatto (ci sono riusciti solo Stefania Orlando, Francesco Oppini e Maria Teresa Ruta).

Se Zorzi ha la giovialità di un lupo in trappola, il party è un over party; se è “friccicarello”, la notte tra tacchi, parrucche, lustrini e sbronze epiche diventa memorabile (ha sdoganato gli uomini sui tacchi e i baci sulla bocca con i coinquilini maschi). Riverito, glorificato, esaltato, elogiato. E non è un’apologia: chi segue la diretta su Mediaset Extra sa che i “vipponi” lo guardano incantati, pendono dalle sue labbra nemmeno fosse lo Can Yaman di “Day Dreamer”. Spesso risultano addirittura imbarazzanti.

L’amica Giulia Salemi lo soffre, Andrea Zelletta ci ha messo 4 mesi per farsi benvolere, Dayane Mello ha provato a resistere, ma gira e rigira torna sempre lì: “Non mi vuole conoscere e non so perché”, Samantha De Grenet lo stima però non va oltre perché non riuscirà mai a “manipolarlo” ai fini del gioco. Tutti lo vogliono, a patto che non sia in finale. Lì non lo piglia nessuno. Temuto, temutissimo come ha dimostrato Pierpaolo Pretelli che, dopo mesi di apprezzamenti e osanna nell’alto del cielo di Cinecittà, lo ha estromesso dal televoto “Chi vuoi in finale” per avere una chance di arrivare all’1 marzo. Con Zorzi al voto non c’era partita, senza se la gioca. Una mossa mediocre (è sempre meglio perdere la Champions con il Real Madrid, nda) che potrebbe rivelarsi un boomerang. Tommaso affascina, irretisce e al tempo respinge, suscita la reazione della “volpe che non arriva all’uva”. Fuori dalla casa è stato incoronato da Maria De Filippi passata dal considerarlo “arrogante” a “provare tenerezza, ti aspetto agli studi Elios”.

Sì perché Tommaso Zorzi è urticante, dissacrante, esibizionista, accentratore, egoriferito, egocentrico, affetto da egotismo e egolalia e qualsiasi parola vi venga in mente con il prefisso “ego”, ma è anche il ragazzo cui è stata diagnosticata la “sindrome dell'abbandono”, quello che ha sofferto per l’allontanamento del padre e ha ritrovato sé stesso sotto l’ala protettrice di mamma Armanda, quello che fin dalla tenera età ha capito di essere omosessuale e che non sarebbe stato semplice, quello che si è innamorato dell’etero Francesco Oppini e ha avuto il coraggio di dichiararlo, quello che regala gli abiti firmati "ché ho tanti difetti, ma non sono affatto attaccato ai beni materiali", quello che paga la cena a una coppietta perché aveva intuito che non poteva permetterselo, quello che ha lasciato il fidanzato che lo aveva picchiato, quello che ha abbandonato il lusso in cui viveva grazie al partner perché non era felice. E’ il ragazzo che al mare non toglieva la maglietta per il complesso del costato pronunciato, il giovane che zampilla fuori dalla vasca da bagno per cantare, con l’entusiasmo di una bambino a Natale, “Guaglione” (anno 1956: buongustaio musicale). Ed è pure bello: quando sorride formando le fossette sulle guance, quando fuma pensieroso e incappottato nel pigiama blu o quando fa la “drama queen” per mettere alla prova la fedeltà degli amici. Generoso e talentuoso, ipersensibile ai limiti dell’iperventilazione, versatile, poliedrico, ironico (caratteristica anche di mamma e sorella) e autoironico (la sua ancora di salvezza), privo di finto pudore sul sesso, lucido nei ragionamenti e un mastino della parola: ha un lessico da far invidia a molti senatori della Repubblica italiana (esclusi i Razzi e gli Scilipoti). Piace perché è “di bosco e di riviera”, dandy ma senza una stilla di snobismo, è includente e non escludente e ha un'umanità in linea con il suo personalissimo codice etico. Ha un carattere sfaccettato e brillante al pari delle amate giacche di paillettes. E in più ha il merito di averci risparmiato piagnucolamenti e pelosi vittimismi: supera la sua ansia raggomitolandosi da solo sotto le coperte e provando a dormire. Ché dopo un riposino è un altro giorno. 

L’influencer è sicuramente un abile giocatore: da quasi 5 mesi controlla la sua indole, mette la museruola agli istinti e cammina sul filo da equilibrista nella consapevolezza che molti aspettano il grande passo falso. Ma ciò è spia di intelligenza, furbizia e tenacia. E sembra anche maturato rispetto al suo ingresso. Si presentò con “Non sono venuto qui per farmi degli amici, il mio porto sicuro sono io” e oggi non vede l’ora di uscire per riabbracciare Francesco Oppini oppure si fa venire gli occhi lucidi e melanconici quando Stefania o Maria Teresa dicono che il ritorno alla vita vera segnerà la fine del loro rapporto. Una volta ha detto: "Non tutto quello che dico è importante, non sono mica Gesù": verissimo, eppure è così che lo percepiscono i compagni d'avventura e i fan.

Dunque siamo davanti a un fuoriclasse, alla versione maschile di Maria De Filippi? Chi sia veramente Tommaso Zorzi lo sa solo Tommaso Zorzi. Sicuramente ha quel quid, quel magnetismo tipico di chi vende un camion di ghiaccio agli eschimesi. Ha quella marcia in più che lo rende leader per nascita e pertanto oggetto di invidia naturale. E’ entrato al Grande Fratello perché il suo sogno è lavorare in tv: ha dimostrato non solo di averne le capacità, ma anche di poter essere una boccata d’aria fresca in un quadro di pixel sempre meno ricco di idee. Al netto dell’ "innamoramento" di chi segue il GF, Tommaso Zorzi non è un abbaglio collettivo. A star is born.

 

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